Copertina 8

Info

Anno di uscita:2004
Durata:50 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. OUTSIDE THE CIRCLE
  2. GET BEHIND ME
  3. HEAVILUTION
  4. REFLECTION
  5. SINKING TIME
  6. SPACE HEATER
  7. TOUCH
  8. JUST GOT BACK
  9. CHICKEN SOUP CAN
  10. FLOATERS
  11. LAUNDRY DAY
  12. THE OTHER SIDE
  13. PASSED AWAY
  14. KADIGIMONK

Line up

  • Brian: vocals, guitars
  • Mossy: guitars
  • Toast: drums
  • Corey: bass

Voto medio utenti

"Porca di quella puttana!". Questa la prima cosa che ho pensato dopo due minuti scarsi di "Outside the Circle", la opener di questo debutto dei "The Heavils".
Copertina, nome e titolo spiazzano assolutamente l'ascoltatore, soprattutto se, come me, ha infilato il cd nel lettore senza nemmeno essersi degnato di leggere una riga di biografia. Convinto di trovarmi un gruppettino poserissimo (la copertina sarebbe perfetta), sono stato assolutamente spazzato via dal metal violento, inclassificabile, caotico, pazzoide e assolutamente eccentrico di questi quattro americani, tanto malati da essersi costruti da soli i propri strumenti! E Giuro che è tutto vero!
Musicalmente i "The Heavils" sfuggono ad ogni catalogazione, anche se siamo nel campo del metal più sperimentale, moderno e violento, con soluzioni che passano dai Meshuggah ai System of a Down (decisamente più appesantiti), ma vi si trova anche qualche passaggio degno dei Death Angel più tecnici di "Act III". Dalla devastante "Outside the Circle" si passa a brani strambi quali la title-track, quasi irriverente, o ancora alle cupe e depressive atmosfere di "Reflection". Che dire poi della fulminata e psichedelica "Space Eater", dalle tinte quasi rock? Ad arricchire un lavoro assolutamente svalvolato e fuori di testa troviamo anche la cover di "Just Got Back" dei Cheap Trick, cantata assieme a Miles Nielsen, figlio di Rick.
Ah, quasi dimenticavo: chi poteva produrre questo "Heavilution" se non Devin Townsend?
L'unica pecca che si può trovare in "Heavilution" è la voce urlata di Brian, che alla lunga risulta troppo monocorde, ma si tratta proprio di trovare il pelo nell'uovo.
Grande disco, questo, assolutamente sconsigliato a chi si è fermato ai cavalli e ai guerrieri medievali; se vi va di ascoltare qualcosa di malatamente sperimentale, pur senza mai perdere di vista la violenza sonora più pura, date un ascolto a questi "The Heavils", che meritano eccome.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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