Copertina 7

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2013
Durata:42 min.
Etichetta:Bakerteam Records

Tracklist

  1. THE LAST TRUTH
  2. SOMETHING REMAINS
  3. CAGE OF HYPOCRISY
  4. FROM THE ASHES
  5. IN VAIN
  6. MERCYFUL VENGEANCE
  7. HUMAN REVULSION
  8. OUT OF CONTROL
  9. SYMMETRY OF SCORN
  10. CHANGES

Line up

  • Davide Rinaldi: guitars
  • Stefano Bottarelli: keyboards
  • Giacomo Benamati: vocals
  • Luca Cocconi: bass
  • Gregorio Ferrarese: drums
  • Thomas Pipitone: guitars
  • Chiara Manese: vocals

Voto medio utenti

Ok gente, prendete i tanto osannati Amaranthe e trasportateli di peso in Italia, abbassate le chitarre, aumentate i bpm, toglietegli un po' di elettronica di troppo e la voce pulita ma lasciate pure la cantante brava (anche un po' di più) e allo stesso tempo gnocca: bravi, avete ottenuto i Pursuing the End!

Gruppo emiliano nato nel 2010 sull'onda lunga di band quali Nightwish e Within Temptation, nel corso di questi 3 anni subiscono diversi cambi di line-up che li portano a un mutamento piuttosto deciso del proprio sound, che si appesantisce di elementi al limite del death metal, sia musicalmente che soprattutto a livello vocale (non me ne voglia il buon Giacomo Benamati, ma nel growl rende decisamente più che nel cantato pulito, dove risultava davvero insufficiente) anche e soprattutto per l'innesto dell'ottima Chiara Manese, già sentita all'opera, anche su queste pagine, con gli Astral Dive.
Il sound proposto sull'esordio "Symmetry of Scorn" quindi deve più a gruppi quali Epica e ai già citati Amaranthe, offrendo 10 brani che, pur non facendo gridare al miracolo per originalità o virtuosismi, si dimostrano tutti estremamente incisivi e ben composti, non presentando per questo nessun filler o brano "moscio".
Tecnicamente ineccepibili, il muro sonoro creato dalla doppia chitarra, dal basso, dalla batteria e dalle tastiere è particolarmente d'impatto, soprattutto grazie a un Gregorio Ferrarese assoluto protagonista dietro le pelli, con un drumming terrificante e puntualissimo. Particolari ma assolutamente fini a se stessi ed evitabilissimi gli inserti d'elettronica ascoltabili ad esempio all'inizio di "In Vain" o "The Last Truth".

"Symmetry of Scorn" è quindi un disco d'esordio piuttosto interessante, che ci consegna una band già matura e pronta per calcare palcoscenici di un certo livello. Attenzione però, perchè la non linearità della proposta potrebbe non piacere a tutti e trasformarsi in un pericoloso boomerang..

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini
Top

Album fantastico, spero che presto ce ne sarà un altro

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