Bella mazzata questo EP degli
Impiety!
La storica band di Singapore mischia in egual modo death (di estrazione per lo più polacca), black e thrash, dando vita ad un ibrido estremo abbastanza personale e di sicuro effetto.
È un gruppo che, data la lunga militanza nell'ambiente musicale (il loro album di debutto è del 1994), ha avuto modo di esplorare per bene tutti gli stilemi dell'estremismo sonoro, con risultati alterni a dire il vero, va apprezzata però la voglia di mettersi in gioco e non ricalcare se stessi risultando l'ennesima copia carbone di qualche band più famosa. Questi cambiamenti di stile nella loro carriera, sono anche dovuti alla grande frequenza con cui la line up è mutata, arrivando a contare ben 13 chitarristi e 11 batteristi differenti!
Oggi gli
Impiety sono una band schiacciasassi che mette dentro ai 19 minuti di
The impious crusade tanta tecnica ma senza ostentarla. Non è un muro che ti impedisce di goderti l'ascolto, anche spensierato, perché ti devi concentrare sulle evoluzioni dei musicisti, la loro abilità viene invece usata per costruire canzoni in continuo divenire, con riff dissonanti, partiture originali e assoli ricercati, con uno spirito thrash direi.
Dopo la sconquassante intro, i Nostri sparano tre pezzi uno migliore dell'altro in cui la struttura delle canzoni varia continuamente ed è un susseguirsi di riff, epicità e melodie non scontate, sorrette da una batteria micidiale e da una voce sporca si, ma non particolarmente malata, che permette di comprendere bene i testi. Gli assoli poi, sono presenti in più parti delle canzoni, sono vari e ben eseguiti e non dei continui sbrodolamenti di scale alla velocità della luce o sweep picking forsennati.
Chiude il dischetto una buona cover di
Lucifer's legions degli storici
Sorcery, una bella traccia ignorante, semplice ma annichilente che, ogni tanto, è proprio quello che ci vuole.
Ben più di un antipasto in attesa del prossimo full lenght.
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