Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:27 min.
Etichetta:Unique Leader Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. OUROBOROS CHAINS
  3. BRING THE VOID
  4. ARCHEOPTERYX
  5. THOSE HAVING BEEN HIDDEN AWAY
  6. PRELUDE #2
  7. JUDGMENTS AND CURSES
  8. LESIONS FROM VICIOUS PLAGUE
  9. CAUSTIC VERTIGO
  10. CREATION CONTINUUM
  11. OUTRO

Line up

  • James O'Neal: bass
  • Chris Lollis: vocals
  • Ethan Lane: guitars
  • Alex Lancia: drums
  • Kreishloff: guitars

Voto medio utenti

Senza intro, outro e un inserto pianistico a metà lavoro (denominato Prelude No.2), questo nuovo album dei Lecherous Nocturne dura circa 23 minuti. Un po' poco? Beh, dipende da cosa si propone. Vi assicuro che per una bordata di tecnical brutal death, con qualche venatura black, possono anche essere sufficienti.

Questo infatti è il territorio nel quale gli americani si esprimono, giungendo con Beyond Almighty Doctrine al terzo lavoro, che segue dopo ben cinque anni il precedente The age of miracle has passed. Cos'è cambiato nel frattempo? Intanto Chris Lollis (con un passato come bassista nei Nile per diversi tour) abbandona la chitarra per concentrarsi esclusivamente sulle parti vocali, prodigandosi in un growl non troppo profondo ma bello abrasivo e cattivo, che calza a pennello con la proposta degli americani. Altra cosa da notare è che questi ragazzi sono maturati, e il loro songwriting si è evoluto, arrivando a fare di questo nuovo disco il loro masterpiece. Senza dubbio Beyond Almighty Doctrine è il capitolo più convincente della loro discografia.

Riff intricati, quasi impossibili da codificare, che poggiano su tempi velocissimi in costante mutazione dettati da una batteria che sputa fuoco costantemente ma con fantasia, senza abusare di blast beat e senza arrivare a coprire tutto. Nessuno qui vuole mettersi in mostra sbrodolando il proprio corredo di note, tutto quello che sanno fare questi musicisti lo buttano nelle canzoni ma senza eccessi o autocompiacimenti. Per provare a dare un'idea a chi non li conosce, si pensi a un mix di Gorguts, Immolation, Necrophobic e Unanimated. Aspettate ad eiaculare, non intendo la summa di queste straordinarie band, ma diversi elementi di ognuna che possiamo ritrovare nei Lecherous Nocturne.

Produzione particolare quella scelta, le chitarre infatti non sono ultra compresse e ribassate all'inverosimile ma optano per una distorsione si forte ma non eccessiva, con un equalizzazione spostata sulle medie, che aiuta i ragazzi di Greenville a distinguersi dalla pletora di brutal band con un suono troppo simile. Questa scelta permette anche di seguire bene il lavoro al basso di James O'Neal che tra questi pezzi contorti ha anche lui il suo bel da fare.

Non un album da incorniciare, ne da utilizzare come paragone per altre uscite dello stesso genere, però ha il suo perché e sa dare buone soddisfazioni. Provare per credere.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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