E' una bella giornata estiva, siamo nel 1993, il buon
Luca Turilli chiama l'amico
Alex Staropoli e gli fa una proposta che non si può rifiutare, formare un bel gruppo per creare qualcosa di innovativo. Alex ci pensa su, è tentato, ma alla fine preferisce dedicarsi ad altro e declina gentilmente l'offerta e così Luca intraprende una strada diversa da quella che aveva previsto e forma una cover band di Cristina d'Avena, che finisce presto nel dimenticatoio.
Intanto passano gli anni e nel panorama metal non accade niente di particolarmente rilevante fino a quando dalla fredda Finlandia arrivano gli
Epicrenel, forti di un nome davvero orrendo, che propongono al mondo il loro symphonic adventure metal, che come dice chiaramente la definizione stessa è un misto di musica sinfonica e... avventura, non so se nel senso di Jonathan Dimensione Avventura o in quello di Monkey Island.
Ma tant'è siamo qui per parlare di musica ed è quello che andiamo or ora a fare. Come dicevo,
The Crystal Throne è un album in cui orchestrazioni classiche (poche per la verità) fanno da contorno a un power metal piuttosto canonico che raramente riserva piacevoli sorprese. Nel disco è presente l'intero demo di debutto risalente al 2010, a cui sono state aggiunte le restanti canzoni, ma non è certamente questo il limite in quanto non c'è differenza alcuna tra il vecchio e il nuovo materiale e almeno dal punto di vista dell'omogeneità non ci sono problemi di sorta.
Problemi che vengono fuori dopo un ascolto completo, che evidenzia alcuni limiti compositivi che offuscano il buon lavoro tecnico dei finnici, musicisti dotati e dal buon potenziale, ma sicuramente penalizzati da un approccio troppo poco personale a un genere che avrebbe bisogno di innovazione così come gli esseri viventi hanno bisogno dell'ossigeno per vivere. Le soluzioni stilistiche pescano a piene mani dal power epic più classico, anche se di tanto in tanto qualche scintilla sembra poter accendere quel fuoco tanto atteso. Tralasciando l'inutile intro, possiamo citare l'iniziale
To Cursed Lands Again e la strumentale
Skyride come picchi di un album in cui anche la voce di
Christian Palin, pur essendo assolutamente buona, non riesce a dare il tocco di classe necessario a far salire di qualche gradino la qualità generale, che resta appena appena sufficiente o poco più se consideriamo le potenzialità degli Epicrenel.
Nel frattempo in California un ragazzetto di nome
Marty McFly e uno scienziato pazzo riescono a viaggiare indietro nel tempo con una deLorean e che pensano bene di fare? Vanno a casa di Staropoli travestiti da alieni e lo convincono ad accettare la proposta di Turilli e formare questa benedetta band. Staropoli non si lascia intimidire ma decide di accettare comunque e nel 1993 insieme al chitarrista triestino dà vita ai
Rhapsody, band che inventerà letteralmente un genere e resterà praticamente inarrivabile per chiunque fino ai giorni nostri. E gli Epicrenel? Sfortunatamente per loro l'esistenza di una band di tale calibro gli complica maledettamente la vita e se vorranno vivere a lungo nella luce della gloria dovranno darsi davvero tanto da fare.
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