Concordo sulla recensione dell'album. Per essere frutto dello sforzo di un solo uomo, fondamentalmente, mi pare anche troppo. E tuttavia ne è anche il limite: se vi fosse stata dietro una band di gente con gli attributi, un lavoro già pregevole come questo sarebbe divenuto ancor più elevato. E tuttavia, a me non è che piace: strapiace. Ne facessero più spesso di album così. Quanto alla parte della recensione in cui si menziona il passato e le tante critiche, ad oggi secondo me rimane vero e incontrovertibile un solo fatto: il successo commerciale di massa ha riguardato principlamente il brano Get it on, che è davvero vergognosa e indifendibile. Cioè, è un gran bel brano, ma è fottut.....e identica a Kashmir! E' davvero inascoltabile, e ovviamente tutti coloro che l'hanno ascoltata, tra cui Ozzy e Moore, saranno rimasti di stucco, ancora di più notando il successo conseguitone. Di lì presumibilmente il moto di rabbia. Ma - c'è un grosso MA - al netto di quel brano e di qualche minima ammiccata di troppo, tutto il resto della loro produzione (il 98% pressappoco) non ha nulla che meriti di essere criticato, semmai il contrario. Rimane tutt'oggi una di quelle band che andrebbero riscoperte e ri-valorizzate. Se il revisionismo è spesso una porcheria di movimento, in questo caso avrebbe una sua legittimità d'esistere.