La storia dei portoghesi
Angrenost è particolare, ammantata com’è di un’aura maledetta. Nati per volere del leader
Pursan nel 1995, la band si scioglie nel 1998 a causa del comportamento autodistruttivo del medesimo leader.
Non è dato sapere cosa sia successo nel frattempo, fatto sta che la band si rimette insieme nel 2010, ben 12 anni dopo il misfatto.
Ciò che è successo, tuttavia, è facilmente intuibile dal qui presente “
Planet Muscaria”, vero debutto della band. Il disco è il racconto della discesa all’inferno di un reietto, un derelitto, tra overdose di droghe pesanti e allucinogeni, disturbi mentali, problemi con la giustizia e chi più ne ha più ne metta.
Tutta la vicenda è molto black metal, quindi verace e genuina, ma dal punto di vista musicale assistiamo ad un ferale platter, che non fa della produzione uno dei propri punti cardini, con corposi inserti di tastiera e un utilizzo minimale di sampling e parti più industriali, come ad esempio in “
Scorpiosaurus”.
Il sound in generale non lascia gridare al miracolo, gli
Angrenost dal punto di vista compositivo non spiccano per chissà quali capacità, e pur tuttavia il senso di marcio che trasuda dalle composizioni è vivido e contribuisce ad innalzare il livello generale delle composizioni. “
Absumarduk” è un gran bel pezzo, violento e ‘infernale’.
In definitiva un disco niente male, che ha parecchio feeling oscuro, sebbene i capolavori siano altri.
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