Oohhhh la, che piacevole scoperta questi inglesini! -ini perchè sono tutti e 6 attorno ai 18-20 anni e il gruppo stesso ha poco più di un anno di vita, essendo nato nei dintorni di Reading solo lo scorso Marzo, ma il diminutivo può fermarsi a quello, dato che musicalmente questi
Her Dying Regret danno la paga, peraltro molto cara, a un sacco di gente ben più navigata.
Nati appunto nel sud dell'Inghilterra lo scorso anno, all'attivo hanno un EP dal titolo "The Siren", che non gli è valso ancora un contratto discografico ma che ha sicuramente permesso loro di farsi conoscere adeguatamente entro i patri confini, raccogliendo unanimi consensi tra gli esperti di settore e i fans, in attesa di sfondare sul mercato mondiale.
E chissà che questo "
Legacy", seconda fatica sulla media distanza (dura meno di mezz'ora) a distanza di un anno, non riesca nell'impresa.
Le premesse ci sono sicuramente tutte: metalcore di chiaro stampo americano (As I Lay Dying) influenzato da venature hardcore (Asking Alexandria), mai banale nelle soluzioni e soprattutto con un bilanciamento PERFETTO tra le parti più pestate e quelle più melodiche, sia dal punto di vista musicale sia da quello vocale, anche se la voce clean forse non è tra le più convincenti del panorama.
Anche le canzoni sono adeguatamente bilanciate nel loro incedere, dato che a un'opener come "
Ashes", col suo bel ritornello in clean dopo strofa in growl, fa subito da contraltare la tiratissima e violentissima "
All Judge, No Jury", salvo poi tornare al classico poliziotto cattivo-poliziotto buono per la successiva "
The Shallow". E così via fino alla fine, dove troviamo una "
The Filthy Truth" che strizza davvero l'occhio in maniera pesante all'hardcore californiano, così come il ritornello della title track.
"
Legacy" è un album davvero perfetto, nella sua dimensione ridotta, e rischia davvero (naturalmente in positivo) di proiettare gli
Her Dying Regret nel gotha del genere, pur con così poca storia alle spalle. Bravi loro e brava l'etichetta che riuscirà ad accaparrarseli. Io scommetto sulla Nuclear.
Quoth the Raven, Nevermore..
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