Copertina 8

Info

Anno di uscita:2013
Durata:27 min.
Etichetta:Indie

Tracklist

  1. INTRO
  2. ASHES
  3. ALL JUDGE, NO JURY
  4. THE SHALLOW
  5. LEGACY
  6. THE LAST LIE
  7. THE FILTHY TRUTH

Line up

  • Scott London: Harsh vocals
  • Craig Mayor: Guitars
  • Dan Osborne: Guitars
  • Ed Bujakowski: Bass
  • Tom Cox: Drums
  • Tom Melville: Clean vocals

Voto medio utenti

Oohhhh la, che piacevole scoperta questi inglesini! -ini perchè sono tutti e 6 attorno ai 18-20 anni e il gruppo stesso ha poco più di un anno di vita, essendo nato nei dintorni di Reading solo lo scorso Marzo, ma il diminutivo può fermarsi a quello, dato che musicalmente questi Her Dying Regret danno la paga, peraltro molto cara, a un sacco di gente ben più navigata.

Nati appunto nel sud dell'Inghilterra lo scorso anno, all'attivo hanno un EP dal titolo "The Siren", che non gli è valso ancora un contratto discografico ma che ha sicuramente permesso loro di farsi conoscere adeguatamente entro i patri confini, raccogliendo unanimi consensi tra gli esperti di settore e i fans, in attesa di sfondare sul mercato mondiale.
E chissà che questo "Legacy", seconda fatica sulla media distanza (dura meno di mezz'ora) a distanza di un anno, non riesca nell'impresa.
Le premesse ci sono sicuramente tutte: metalcore di chiaro stampo americano (As I Lay Dying) influenzato da venature hardcore (Asking Alexandria), mai banale nelle soluzioni e soprattutto con un bilanciamento PERFETTO tra le parti più pestate e quelle più melodiche, sia dal punto di vista musicale sia da quello vocale, anche se la voce clean forse non è tra le più convincenti del panorama.
Anche le canzoni sono adeguatamente bilanciate nel loro incedere, dato che a un'opener come "Ashes", col suo bel ritornello in clean dopo strofa in growl, fa subito da contraltare la tiratissima e violentissima "All Judge, No Jury", salvo poi tornare al classico poliziotto cattivo-poliziotto buono per la successiva "The Shallow". E così via fino alla fine, dove troviamo una "The Filthy Truth" che strizza davvero l'occhio in maniera pesante all'hardcore californiano, così come il ritornello della title track.

"Legacy" è un album davvero perfetto, nella sua dimensione ridotta, e rischia davvero (naturalmente in positivo) di proiettare gli Her Dying Regret nel gotha del genere, pur con così poca storia alle spalle. Bravi loro e brava l'etichetta che riuscirà ad accaparrarseli. Io scommetto sulla Nuclear.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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