Copertina 7

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2004
Durata:42 min.
Etichetta:Prophecy Productions
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. VORSPIEL
  2. DAS RAD DER KÄFER
  3. DER TANZ DER MOTTEN
  4. MONDTIER
  5. LEIB IN LAUB
  6. HUMUS HUMANUS
  7. DER PROPHET
  8. ODEM
  9. HEIMWEG

Line up

  • Allen B. Konstanz: vocals, piano, drums
  • Yantit: guitars

Voto medio utenti

Che la Prophecy fosse una label interessante lo si sapeva già da parecchio tempo, difatti per essa incidono band di indubbio valore (vedi ad esempio gli Antimatter, gli Hekate, gli Elend o i nuovi arrivati Klimt 1918...). Tra l'altro i gruppi di quest'etichetta sono abbastanza diversi l'uno dall'altro, e hanno in comune il solo fatto di produrre materiale piuttosto elegante e raffinato, oltre che molto particolare. I tedeschi Ewigheim rientrano perfettamente in questa descrizione e lo dimostrano grazie a "Heimwege", un lavoro molto curato nei dettagli ma anche difficile da etichettare. Il genere proposto dal duo non è ben definito, difatti si tratta di un dark metal piuttosto sui generis, contraddistinto da sonorità mai troppo pesanti o monotone... È chiaro che con un album di questo tipo non si può parlare di gran dinamismo o di brani "tirati", ma vorrei sottolineare che qui di musica noiosa (o comunque ripetitiva) proprio non ce n'è, anche perché spesso si ha un avvicinamento verso il gothic rock di stampo classico, come accade in "Der tanz der motten" o "Humus humanus" (tanto per fare qualche esempio...). Composizioni come quelle appena citate sono senz'altro convincenti e ricche di fascino, ma episodi come "Mondtier" e "Leib in laub" sono persino migliori: il primo è un pezzo dalla struttura molto semplice in cui, oltre alle vocals, compaiono solo batteria, tastiere e violino, mentre il secondo potrebbe essere descritto come una versione più oscura e rallentata delle cose che gli Ulver facevano ai tempi di "Bergtatt". In entrambi i casi la voce enfatica e profonda di Allen B. Konstanz ha un ruolo fondamentale, non a caso le parti cantate sono uno degli elementi che più si fanno notare fra tutti quelli che caratterizzano il cd. Il singer tedesco è molto abile nell'interpretazione dei brani, infatti è grazie a lui che essi risultano ancora più intensi ed emozionanti. In particolare direi che la bravura di questo artista viene messa in luce in "Odem", una canzone davvero bella e dolcissima, nella quale le vocals sono accompagnate dal suono del piano e del violino. A questo punto non mi rimane che aggiungere che "Heimwege" è una di quelle release che non possono proprio lasciare indifferenti, e che di sicuro verrà apprezzata da molte tipologie diverse di ascoltatori.
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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