Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:45 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. SLEEPER
  2. UNSPOKEN
  3. SAINTS AND SINNERS
  4. AS I DROWN
  5. PORCELAIN
  6. NEW APPROACH
  7. FRAGMENTS OF HOPE
  8. THE INFECTED
  9. THE MOURNING AFTER
  10. FIVE MINUTES
  11. NO PLACE LIKE HOME

Line up

  • Stitch D: vocals, guitars
  • The AvD: programming, synth, keyboards
  • Aaron Curse: guitars
  • Vincent Hyde: bass
  • Needles: drums

Voto medio utenti

Volente o nolente, nella "carriera" di un recensore ci sono quei gruppi coi quali parti prevenuto: a volte è colpa del nome ridicolo, a volte è colpa dell'esagerato battage pubblicitario a loro favore, altre volte è colpa del look con cui si presentano. I The Defiled ammetto candidamente si possano includere in quest'ultima categoria, cosa che mi ha fatto storcere un po' il naso.

Poi però parte "Daggers" e ogni dubbio viene spazzato via da una bordata tale da far tremare porte, finestre e tutto il circondario, cani e gatti compresi.

Ma facciamo un passetto indietro e andiamo a scoprire chi sono i The Defiled, dato che tra una decina di anni saremo sicuramente ancora qui a parlarne e in toni senza dubbio entusiastici: gli inglesi nascono nel 2005 in un sobborgo di Londra e fin da subito raccolgono consensi in tutto il Regno Unito, grazie alla grinta e all'ottima resa mostrate in sede live. Nel 2011 pubblicano indipendentemente il loro primo full lenght, "Grave Times", che gli permette di farsi conoscere a livello mondiale e ottenere, l'anno successivo, un lucroso contratto con la Nuclear Blast, tramite la quale pubblicano nel 2013 il qui presente "Daggers".
Ciò che caratterizza gli inglesini è una proposta musicale decisamente intrigante e innovativa, che mischia generi e gruppi apparentemente non così simili tra loro, partorendo brani assolutamente non banali e che lasciano in bocca un piacevolissimo sapore di novità. Industrial e Metalcore soprattutto, ma anche Nu-Metal novantiano e tanta elettronica.
La doppietta iniziale "Sleeper" e "Unspoken" è senza dubbio griffata Fear Factory, grazie ad un drumming assolutamente devastante, blast beats come se piovesse e un approccio al cantato aggressivo e diretto. All'Industrial dei Fear Factory si unisce però l'elettronica dei Deathstars, in un primo mix che ci permette di iniziare a scoprire le potenzialità pressoché infinite di un gruppo che farà strada.
"Saints and Sinners" e "As I Drown" prosegueno sulla falsariga delle prime due, iniziando però ad introdurre suoni più affini al metalcore, più "leggeri" ma allo stesso tempo più moderni, anche grazie ad un lavoro certosino dietro al microfono, cantato che abbandona spesso il growl per avventurarsi, con buoni risultati, nel pulito, in particolare nel ritornello, da stilemi tipicamente metalcore.
Saltando qua e la sul disco troviamo poi "Fragments of Hope", a mio parere la canzone più riuscita del disco e vero esempio della musica dei The Defiled: a fronte di una strofa che più Fear Factory non si può, troviamo un ritornello che strizza entrambi gli occhi ai Korn d'inizio millennio, in un contrasto di stili incredibilmente piacevole e azzeccato.
Prima che "No Place Like Home" chiuda il disco, abbiamo ancora il tempo di ascoltare "The Mourning After", nel suo incedere tipicamente hardcore (con ritornello radio-friendly) e "Five Minutes", la quale ci permette di apprezzare il gruppo inglese anche in una veste più intimistica, da ballad nu-metal.

"Daggers" è quindi un disco destinato a diventare una pietra miliare per i The Defiled, band che grazie alla prolifica collaborazione con la Nuclear Blast diventerà uno dei pilastri su cui si baseranno i vari Sonisphere o Wacken degli anni a venire. Segnatevelo eh, che io sia profeta.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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