Silverstein - 18 Candles: The Early Years

Copertina 5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:71 min.
Etichetta:Victory

Tracklist

  1. WAITING FOUR YEARS (2000)
  2. WISH I COULD FORGET YOU
  3. FRIENDS IN FALLRIVER
  4. SUMMER’S STELLAR GAZE
  5. MY CONSOLATION
  6. FOREVER AND A DAY
  7. RED LIGHT PLEDGE (2002)
  8. DAWN OF THE FALL
  9. WISH I COULD FORGET YOU
  10. BLEEDS NO MORE
  11. LAST DAYS OF SUMMER
  12. WAITING FOUR YEARS
  13. MY HEROINE (ACOUSTIC - BONUS TRACK)
  14. CALL IT KARMA (ACOUSTIC - BONUS TRACK)
  15. DISCOVERING THE WATERFRONT (LIVE - BONUS TRACK)
  16. DEFEND YOU (LIVE - BONUS TRACK)
  17. BLEED NO MORE (LIVE FEAT. WIL FROM AIDEN - BONUS TRACK)
  18. SMILE IN YOUR SLEEP (A CRUDE MECHANICAL REMIX - BONUS TRACK)

Line up

  • Shane Told: vocals
  • Josh Bradford: guitars
  • Neil Boshart: guitars
  • Richard McWalter: guitars
  • Bill Hamilton: bass
  • Paul Koehler: drums

Voto medio utenti

Dopo i discreti riscontri ottenuti dai due full lenght "When Broken Is Easily Fixed" (2003) e "Discovering the Waterfront" (2005), i canadesi Silverstein rispolverano le loro prime incisioni ufficiali (due MCD, "Summer's Stellar Gaze" e "When the Shadows Beam", rispettivamente del 2000 e del 2002) riprendendo integralmente le dodici canzoni che vi erano incluse. I Silverstein approfittano di questa operazione di recupero per dare spazio ad un paio di registrazioni acustiche che erano rimaste sinora nascoste nel cassetto di Shane Told, inserendo pure alcune live versions ed un remix elettronico di "Smile In Your Sleep".
Dato che il loro secondo album aveva messo in evidenza dei miglioramenti rispetto al disco d'esordio, non mi stupisce affatto che queste composizioni, ancora antecedenti (e diverse rimaste sinora inedite), zoppichino parecchio, con i canadesi che, sopratutto sui pezzi più datati, palesano apertamente la loro inesperienza, colpa anche di una performance del cantante Shane Told nettamente inferiore a quanto fatto poi sentire in tempi più recenti.
Ascoltando queste vecchie registrazioni è subito evidente l'evoluzione musicale dei Silverstein, con i canadesi che via via hanno reso sempre più aggressiva la propria proposta musicale, svariando tra l'emocore ed un hardcore influenzato dal Death Metal.
Hanno qualcosa in più da offrire le versioni acustiche di "My Heroine" e "Call It Karma", dove finalmente ritroviamo il miglior Shane Told (su questi due pezzi sia alla voce sia alla chitarra acustica), mentre lasciano il tempo che trovano le tre registrazioni dal vivo, confuse e che non riescono a far risaltare l'impatto live del gruppo. Infine, assolutamente trascurabile il remix di "Smile in Your Sleep", canzone originariamente inclusa nel già citato "Discovering the Waterfront".
E se proprio quest'ultimo resta il miglior disco dei Silverstein, "18 Candles: the Early Years" si rivela invece un'uscita più che altro inutile.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.