In Europa, sono gli scandinavi a “farlo meglio” … per parecchi anni questa è stata un’opinione comune, suffragata da fatti tanto concreti e incontestabili da rendere spesso l’atavica sfida con l’
inflessibile Germania e con la
spocchiosa Albione un fatto dall’esito pressoché scontato.
Oggi, in tempi di “globalizzazione”, le dinamiche sono leggermente cambiate e gli equilibri si sono fatti più stabili (con la nostra
Italietta finalmente in grado di dire la sua in maniera professionale e credibile …), eppure, nel settore del
metal melodico (perché è di questo che parliamo … che cosa credevate?), una certa supremazia nordica è innegabile anche nel terzo millennio, con gente come Eclipse, W.E.T., H.E.A.T. e i migliori The Poodles ad incarnare i paradigmi più “recenti” dell’intero scenario europeo (e non solo …).
Ad un’incollatura dai succitati campioni si collocano i
Coldspell, combo svedese al terzo sigillo di una discografia impeccabile, almeno se vi ritenete estimatori di quel suono che mesce abilmente Europe, Rainbow, TNT, Whitesnake, Treat e Dokken, in un profluvio di chitarre taglienti, melodie avvincenti e dosi significative d’indispensabile ispirazione.
Una volta inquadrato il contesto, e accantonata ogni eventuale velleità “eversiva”, è poi praticamente impossibile trovare vere controindicazioni al programma di “Frozen paradise”, cinquantatré minuti di presa emotiva istantanea, illuminati dalla voce adamantina di Niklas Swedentorp e dai fraseggi trancianti di Michael Larsson, il tutto immerso in una gestione compositiva di rilevante intelligenza ed efficacia.
“Paradise” combina grinta e sfarzo come solo i “nordisti” sanno fare, “Angel of the world” aumenta la sua componente magniloquente, consentendomi di sottolineare l’ottimo lavoro complessivo di Matti Eklund e “Life has just begun” riesce nell’impresa di omaggiare con personalità e gusto l’indimenticata grandezza di un mito autentico come R.J. Dio.
“Goin’ all the way” combina Europe e Mr. Big, “Alive” conquista con una linea armonica densa e magnetica, “Life 2 live” ha un “tiro” degno di taluni Talisman, mentre “On the run” intreccia l’ennesima eccellente miscela di armonia e potenza, riportando la memoria ai migliori interpreti statunitensi di
class-metal.
Il tocco “celtico” ed “eroico” di “Soldiers” rappresenta il piacevole diversivo di un pezzo ancora una volta appassionante, e buone vibrazioni arrivano pure dalla vagamente “serpentesca” “Fallin’”, dagli accenti esplicitamente
hard-blues di “Dark reflections” e da “Legacy”, fosca ed evocativa conclusione di un albo dotato di notevole fascino.
E bravi Coldspell, una garanzia di qualità non “lontana”, anche per questioni squisitamente geografiche, dalle vette del genere … e il resto del Vecchio Continente, che fa? Non vorrà mica stare a guardare?
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