In attività da tempo, i newyorkesi
Cleanteeth (igienisti dentali, come le amichette del Berlusca…nda) realizzano finalmente il loro primo album. Ma essendo gente assolutamente anti-sistema lo fanno uscire solo in versione vinilica (per Dullest Records) oppure digitale, disponibile su piattaforme come Spotify, Itunes, Amazon, ecc.
Qualcuno per descrivere il loro stile ha tirato in ballo nomi come i My Bloody Valentine: niente di più sbagliato. La descrizione fornita dal gruppo stesso è: “beard-impregnating doom metal”. Chiaro, no?
In effetti le barbe abbondano, com’è di ordinanza in questo periodo storico-musicale, ed anche l’impianto doomeggiante è presente come fondamento. Il resto è attitudine hardcore, più tendente al punk che al metal. Brani cupi, torvi, violenti ma controllati, con vocals da incubi metropolitani e pieni di distorsioni sinistre. Va detto che il materiale è stato realizzato in un arco temporale piuttosto lungo, quindi si riscontrano differenze d’impostazione in alcune canzoni. Ad esempio, spaccati feroci come “Blame Canada” o le allucinate “Shitbreather” e “Stay on target” ricordano molto i primi Neurosis, specie per i rallentamenti marci e degradati. Invece episodi come “French kissing Alexander Hamilton” sforano nella pura sperimentazione noise, mentre roba come “Beardsly” o “Sexual mustache” paiono virare un poco verso lo sludge più estremista.
In sostanza un disco per cuori forti, abituati agli stili estremi contemporanei. Se siete tra questi, provate a dargli un ascolto.
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