Centinex - Subconscious Lobotomy (reissue)

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:45 min.
Etichetta:Pulverised Records

Tracklist

  1. BLOOD ON MY SKIN
  2. SHADOWS ARE ASTRAY
  3. DREAMS OF DEATH
  4. ORGY IN FLESH
  5. END OF LIFE
  6. BELLS OF MISERY
  7. INHUMAN DISSECTIONS OF SOULS
  8. THE ASPIRATION
  9. UNTIL DEATH TEAR US APART
  10. APOCALYPTIC ARMAGEDDON
  11. SEEDS OF EVIL
  12. EVERLASTING BLOODSHED

Line up

  • Martin Schulman: bass
  • Erik Håkansson: vocals
  • Joakim Gustavsson: drums
  • Mattias Lamppu: drums
  • Andreas Evaldsson: guitars

Voto medio utenti

Quando mi è arrivata la notifica dalla Candlelight di una nuova uscita a nome Centinex, la mia anima ha sussultato di giubilo, essendo sempre stato un sostenitore della death metal band svedese tanto sfortunata nella propria carriera, vissuta all'ombra dei nomi di maggior richiamo ma autrice di dischi fenomenali come "Reflections" o "Reborn Through Flames", ma purtroppo colpita dalla piaga condivisa al tempo coi Vader di cambiare TROPPE etichette e generi musicali estremi, passando con nonchalance dal death metal svedese più ortodosso, al deathblack in stile Dissection, a dischi che sfioravano il black metal più puro, fino addirittura all'ultimo disco del 2006, appena prima dello scioglimento, "World Declension", che presentava una svolta in territori cari a The Crown o Terror2000 peraltro fatta dannatamente bene.

Purtroppo mi sbagliavo, non si tratta di una resurrezione bensì di una ristampa, con la precisione del primo disco dei Centinex ovvero "Subconscious Lobotomy" uscito nel 1992 per la piccolissima Underground Records. Trattandosi del primo lavoro, la band del bassista Martin Schulman era al tempo dedita ad un classicissimo death metal made in Stockholm, a metà tra Dismember ed Entombed era "Clandestine", che chiudendo gli occhi può essere richiamato alla mente assai facilmente più e più volte, sebbene senza il brio e le soluzioni trovate l'anno prima dalla geniale band di Nicke Andersson, prima che impazzisse lui e tutto il resto della combriccola con "Wolverine Blues" e tutta la monnezza a seguire.

Per una decisione assai bislacca, in conclusione di disco è stato inserito anche il 7 pollici "Apocalyptic Armageddon", uscito ben 8 anni più tardi e quindi con registrazione e stile assai diversi... Beh, non che sia un grande problema, ma non c'è dubbio che la parte più interessante di questa operazione sia la riesumazione di "Subconscious Lobotomy", ancora piuttosto grezzo e meno vivido dei suoi epigoni dell'epoca ma in ogni caso un grandissimo episozio di death metal di inizio anni '90, quando uscivano solo capolavori o poco ci manca.

Roba che se un gruppo di oggi prova a comporre le stesse cose casca dal letto, Entrails a parte...

Se non ce l'avete, l'acquisto è d'obbligo.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 nov 2013 alle 16:21

veramente putrido e ignorante, con una copertina inguardabile. E anche per questo mi piacciono! ;) Personalmente preferisco i momenti più epici e Dissection-style di Reflections ma, come dice Graz, hanno cambiato pelle veramente tante volte, ogni volta però qualcosa di buono lo tirano fuori.

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