A volte capitano recensioni che si scrivono da sole, basta che il disco in questione ti trasmetta le giuste emozioni ed ecco che frasi, aggettivi, paragoni escono da soli, guidati dalla musica. Musica che però è talvolta arduo descrivere con semplici parole, è questo il caso dei
Gigan (da pronunciare Gaighen) e del loro nuovo lavoro dal titolo tanto lungo da gareggiare col nuovo
Sepultura (sì, si fanno chiamare ancora così...) ovvero
Multi-Dimensional Fractal-Sorcery and Super ScienceScordatevi la parola canzone come siete abituati a conoscerla, qui non ci sono ritornelli, non ci sono riff portanti ripetuti, strutture ciacolari o quant'altro, qui c'è il caos. Non penso nemmeno si possa parlare di death metal, siamo oltre, siamo dopo, e visto che per vent'anni mi sono sciroppato ogni descrizione musicale possibile leggendo riviste musicali, ora che sto dall'altra parte, lancio un
post death cosmic progressive metal come etichetta. Tiè.
Gli americani
Gigan fanno parte di quella stirpe di gruppi che stanno esplorando mondi successivi (post appunto) che solo alcune band come
Portal o
Ulcerate sanno fare. I primi sono più distruttivi ed oppressivi, i secondi sono oscuri ed avvolgenti, mentre i
Gigan sono potenti ed in un certo senso cosmici, perché c'è parecchia psichedelia creata con effetti di chitarra accuratamente scelti e sovrapposti per farvi fumare la testa. E non sono gli unici suoni strani quelli della sei corde, ci sono infatti anche strumenti non convenzionali come xilofono, theremin e otamatone (?) tutti suonati dal mastermind
Eric Hersemann, accreditato anche come esecutore di "abstract sounds".
Un disco così non lo si può certo mettere su mentre si ha una mezz'oretta libera da tappare, non si può ascoltare mentre si fanno le pulizie in casa tanto per dire, si deve invece godere appieno in cuffia, dedicandogli del tempo e cogliendo tutte le sfumature sonore che questa band sa creare. Una voce proveniente da un antro di una caverna di un pianeta lontano si accoppia con suoni, riff, partiture chitarristiche totalmente libere ma assolutamente annichilenti, un batterista eccezzionale stende poi un tappeto di stelle attorno a questi pianeti e picchia con forza ma anche con tanta creatività e dispensa parecchie finezze. La produzione copre un po' di questo divagare, è però perfetta nel dipingere un suono buio e profondo come lo spazio. Rispetto al precedente
Quasi-Hallucinogenic Sonic Landscapes in nuovo disco risulta meno diretto (se si può dire per un disco di questo genere) e più elaborato dal punto di vista dell'espansione "spaziale" del suono.
Ci avete capito qualcosa? Forse no, però se le band citate vi piacciono, alle quali aggiungo anche
Mithras, ultimi
Gorguts,
Fluorishing e
Sarpanitum (pazzeschi), potrete sicuramente apprezzare questo
Multi-Dimensional Fractal-Sorcery and Super Science. Per tutti gli altri è una bella sfida, mi rendo conto che i
Gigan sono anti-commerciali al massimo e possono essere ostici anche per chi abitualmente ascolta death, ma se siete un pochino aperti e pronti a qualcosa di diverso beh, schiacciate play qui sotto e buon viaggio.
L'intero album può essere ascoltato in streaming su
Stereokiller
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?