Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:37 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. BAPTIZED IN BUD
  2. ZERO WEED TOLERANCE
  3. WEEDLESS ONES
  4. INDIVIDUAL POT PATTERNS
  5. PULL THE CARB
  6. CONSIDERED DANK
  7. VOICE OF THE BOWL
  8. THC CRYSTAL MOUNTAIN
  9. WITH THEIR HASH HE WILL CREATE
  10. FROM WISDOM TO BAKED
  11. MEDICINAL HEALING

Line up

  • Land Phil: bass, guitars, vocals
  • HallHammer: drums
  • Brent Legion: guitars

Voto medio utenti

Preparate le cartine, pulite i vostri cyloom perché il cannabinoide death metal della band di Richmond è tornato per il quarto giro di spippate.

Le "vittime" del titolo questa volta sono i Gorguts e il loro From Wisdom to Hate del 2001 che, attraverso la "cura" Cannabis, diventa From Wisdom to Baked. Tutte le canzoni qui presenti, come da tradizione, hanno testi e titoli che vengono manipolati creando simpatici doppi sensi, prese in giro e situazioni paradossali che sono la base dell'esistenza di questa band. In particolare su questo album sono stati presi di mira i Death e con brani come Medicinal Healing, Voice Of The Bowl, Wero Weed Tolerance o THC Crystal Mountain, è impossibile rimanere seri. Naturalmente, oltre al titolo del disco, i Gorguts sono stati canzonati in vari pezzi, creando un dissacrante contraltare alla bieca ferocia dei componimenti originali. In barba a questo ammasso di humor, il gruppo di Philip "Landphil" Hall dei thrashers Municipal Waste partito per gioco nel 2006, si trova alla quarta uscita ufficiale e con un buon seguito che gli permette di proseguire il suo dissacrante operato.
Tolto ogni aspetto scherzoso, messo da parte il lato funny, rimane la musica quella da valutare. È evidente che non dobbiamo aspettarci evoluzioni o stravolgimenti e se partiamo con questo spirito possiamo apprezzare il death metal dei nostri che si destreggiano bene con la materia, andando a pescare a piene mani dai maestri Cannibal Corpse, Deicide, Obituary e Morbid Angel. Rispetto ai dischi precedenti, questo pare un po' meno tecnico e compresso, ha invece suoni un pochino più aperti e possiede un che di stoner. Altro aspetto da sottolineare è la maggiore presenza del basso, sia come apporto che come tipo di suono, che va ad aggiungere personalità ai pezzi. Nulla di importante è realmente cambiato e le riuscite Individual Pot Patterns, Pull The Crab sono canzoni piacevoli da ascoltare e, anche se non lasciano il segno, rimangono di buona compagnia per un giro in macchina o un canna party.

Joint it!

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 02 lug 2014 alle 12:56

Mi aggiungo anch'io, qando è arrivato in redazione mi ero esaltato....poi no letto meglio :-( Dai che a metà settembre arrivano i Cannibal "veri"!

Inserito il 02 lug 2014 alle 12:09

Siamo in due.

Inserito il 02 lug 2014 alle 11:42

maledetti!! alzino la mano quanti hanno cominciato a leggere la recensione credendo di aver letto Cannibal e non Cannabis...

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