Copertina 8

Info

Anno di uscita:2013
Durata:29 min.
Etichetta:Jolly Roger Records / Andromeda Relix
Distribuzione:Goodfellas

Tracklist

  1. INTRO / ENDLESS RAIN
  2. DEMON WOMAN
  3. SIEL
  4. SACRILEGE
  5. VOODOO RITUAL

Line up

  • Luca "Bon" Gorna: vocals
  • Nicola Murari: guitars
  • Marco Fill: bass
  • Fley: keyboards
  • Mauro Tollini: drums

Voto medio utenti

Messaggio a tutti gli estimatori delle “sette note in nero” e a tutti i frequentatori delle polverose catacombe musicali del Belpaese: questo pezzo di funereo PVC, (con tiratura limitata a 500 esemplari, di cui i primi 100 in vinile viola), non deve assolutamente mancare alla vostra tenebrosa collezione.
In realtà, sono certo che la categoria di musicofili appena evocata non avrebbe per nulla bisogno di sproni, conscia delle qualità ossianiche e dell’alone di mistero che circonda una formazione come quella dei Sacrilege, enigmatici prime mover della scena doom tricolore, nati da una costola dei Black Hole (Nicholas Murray e Luther Gordon, qui con i loro veri nomi, ovvero Nicola Murari e Mauro Tollini) e sodali di Death SS, Paul Chain Violet Theatre e Requiem nel propugnare fieramente la propria visione delle atmosfere plumbee, occulte e conturbanti fornite dai maestri Black Sabbath, Angel Witch, Witchfynde e Necromandus.
Questa ristampa rimasterizzata del loro stupendo demo del 1986, dimostra come la riscoperta delle reliquie del passato possa ancora essere, anche oggi in cui queste cose sono diventate quasi all’ordine del giorno, un’operazione assolutamente lodevole e inaspettata, se sostenuta da un’adeguata cultura e dalla passione viscerale di chi sente la necessità di svelare e condividere “segreti” per troppo tempo rimasti colpevolmente celati da circostanze evidentemente avulse dal concetto di meritocrazia.
Apprendere che dietro tale pubblicazione c’è una brillante collaborazione tra la Jolly Roger Records e l’Andromeda Relix, due autentiche “sicurezze” del settore, non è, dunque, una sorpresa, mentre è molto più sconcertante ascoltare “Demon woman” e poi capacitarsi della mancata affermazione di questi ragazzi veronesi (al pari degli Epitaph, la successiva incarnazione della band, a quanto pare nuovamente attiva, ma che personalmente ho perso di vista dopo la partecipazione, con il brano “Beyond the mirror”, alla compilation dell’Underground Symphony del 1994 …), davvero abili nel suscitare, al netto di qualche piccola comprensibile ingenuità, quelle cupe, fascinose e inquietanti vibrazioni emotive così essenziali per essere credibili in un settore troppo spesso popolato di semplici emulatori.
Le cadenze sepolcrali di “Endless rain”, il misto di empietà e misticismo elargito a “Demon woman”, il fascino irresistibile di “Siel”, una pregiata interpolazione tra Led Zeppelin e Black Sabbath, e poi ancora la tensione densa e vischiosa di “Sacrilege” e la spettrale e ipnotica cerimonia allestita in “Voodoo ritual”, officiata da un Luca "Bon" Gorna perfetto anche nel ruolo di tormentato oungan, seducono ed emozionano istantaneamente e fanno contestualmente aumentare a dismisura il rammarico per un gruppo che avrebbe meritato una sorte ben diversa da quella concessa a tutte le cosiddette “cult band”.
Non resta che procurarsi immediatamente una copia di quest’operina così preziosa (gratificata da una suggestiva veste grafica …), al tempo stesso documento storico, atto di “giustizia” e straordinaria convalida artistica di una “via” italica alla materia oscura carismatica e peculiare.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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