Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2013
Durata:47 min.
Etichetta:Bakerteam Records

Tracklist

  1. LAST FALL
  2. THE GAMBLER
  3. PAINT THE WORLD
  4. ROSES & THORNS
  5. MADE FOR SIN
  6. BREAK POINT
  7. LOST IN THE SHADOWS
  8. OUR ANGEL
  9. ELUA’S GIFT
  10. LYING DREAMS (BONUS TRACK)

Line up

  • Stefano Sain: vocals
  • Cecilia Petrini: female vocals, piano
  • Lorenzo Pasutto: guitars
  • Davide Sportiello: bass, keyboards
  • Daniele Girardelli: keyboards
  • Alex Vescovi: drums

Voto medio utenti

Un paio di anni fa il loro EP "The Spiders and the Butterfly" aveva raccolto non pochi consensi - e non erano mancati nemmeno da queste parti - quindi era facile prevedere che il prossimo appuntamento con i SinHeresY sarebbe avvenuto in occasione del loro album d'esordio.

Così è stato.

"Paint the World" esce per la Bakerteam Records, un lavoro dove ritroviamo un gruppo che conferma pregi (tanti) e difetti (pochi) già presenti sul precedente Mini CD, dal quale non recuperano nessuna canzone, preferendo puntare su un nuovo lotto di composizioni.

Nove nuovi brani che non lasciano tuttavia trasparire nessun particolare ammorbidimento nei suoni, con le influenze dei Nightwish (i SinHeresY erano nati proprio come cover band dei finlandesi) ovviamente ancora evidenti, ma che sono state ben metabolizzate e - soprattutto - fatte proprie, con una superba prova dei due cantanti, Stefano Sain e Cecilia Petrini, una delle coppie meglio assortite ed efficaci in questo genere di contesto, come ben dimostrano già a partire dall'opener "Last Fall", buon esempio di un Gothic Symphonic Metal potente e mai lezioso.
Un risultato subito doppiato dall'altrettanto valida "The Gambler", e devo ammettere che il loro affiatamento - ma ovviamente anche la qualità messa in mostra dagli altri musicisti - riesce a far ben figurare anche "Roses & Thorns", una ballad meno insulsa rispetto alla media, pur ritenendo decisamente più significative e importanti canzoni come la titletrack, "Elua's Gift" o la più diretta e immediata "Lying Dreams".

Certo, qualche brano è meno efficace di altri, come nel caso di "Made for Sin" e "Break Point" (più che altro a causa delle loro tentazioni moderniste) ma nel complesso i SinHeresY tengono fede alle aspettative.




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I see
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I review
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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