Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2003
Durata:56 min.
Etichetta:Hammerheart
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. BEHOLD... THE LAND OF PROMISE
  2. UNBELIEVER
  3. VIRTUES OF THE BEAST
  4. FAUST
  5. WHEN ALL IS NONE
  6. RED CODE CULT
  7. DARK RIVER
  8. MAGIC LOVES INFINITY
  9. SUMERIAN DAEMON
  10. MECHANICAL BABYLON
  11. INFERNAL SUN
  12. THE WATCHERS
  13. SHAPESHIFTER

Line up

  • Set'h: bass, vocals
  • Sotiris: guitars
  • Chris A: guitars, samples
  • Akis K: drums
  • George Z: keyboards

Voto medio utenti

Classificare un disco come questo è veramente un'impresa degna del miglior Signorelli! Si potrebbe definirlo come semplice Black Metal, ma ciò non renderebbe il giusto merito ad un album così vario e ricco di arrangiamenti. Si potrebbe anche inserirlo nell'ambiguo filone dell'Avantgarde, con il rischio di farlo scivolare nel baratro dell'indifferenza di chi ormai è stufo di veder catalogare ogni tentativo di uscire dagli schemi come un esercizio d'avanguardia. Alla fine (come al solito) la verità sta nel mezzo: "Sumerian Deamons" è un disco che parte dalla solita base Black, arricchendola con tanta di quella carne al fuoco da renderla quasi irriconoscibile. Rispetto ai precedenti lavori dei Septic Flesh, quest'ultimo è caratterizzato da un utilizzo più basso e gutturale della voce di Set'h, dai frequenti inserimenti di voci femminili, cori maestosi e parti orchestrali ed atmosferiche. I pionieri della scena metal ellenica dimostrano di aver finalmente trovato l'equlibrio compositivo tra la brutalità e la melodia: non ci si accorge quasi neanche di passare dall'attacco simil-death di Unbeliever alle sfaccettature più leggere e rilassate di Virtues Of The Beast. In mezzo ci va a finire qualche sample elettronico, una manciata di blast-beat velocissimi e purtroppo (ma era praticamente inevitabile) anche qualche pezzo non particolarmente riuscito, man mano che ci si avvicina alla fine del disco. Difficile parlare comunque di passi falsi, perchè "Sumerian Daemons" cattura l'attenzione dell'ascoltatore dal primo minuto all'ultimo... può non piacere, può stufare, ma non lascerà indifferente nessuno! I Septic Flesh ci regalano una vera boccata di aria fresca, sperando che magari qualcuno dei gruppettini dell'ultima ora si decidano a buttarsi su qualcosa di più impegnativo che clonare e riclonare i Dimmu Borgir come se fossero la pecora Dolly!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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