"A Tribute To The Glory of '80s Metal" ha un duplice intento, rendere omaggio ad una quindicina di brani presi tra quelli che hanno contrassegnato la scena metal degli anni ottanta, (beh, a dir la verità un paio starebbero al di fuori di questo contesto temporale...) ed allo stesso tempo riunire in un unico CD diversi gruppi, per la maggior parte emergenti e legati alla Adrenaline / Steelheart Records. Per partire la scelta non poteva essere migliore di "Power And The Glory", ovviamente non solo per il titolo (perfettamente allineato con l'idea di questa iniziativa) ma anche per l'importanza storica di uno trai brani migliori dei Saxon. Sono gli australiani Black Steel a riproporlo in maniera potente e tutto sommato piuttosto fedele all'originale. Questa è un aspetto che accomuna praticamente tutte le cover. Le maggiori novità giungono da "Metal Daze" con l'interpretazione della singer Nathalie Geyer, che fa fare una discreta figura ai francesi Mistery Blu. Anche gli italiani Seventh Seal presentano nelle proprie file una vocalist, la brava Chiara Luci, ed oltre a riprendere "Flee From Reality" dei Metal Church (scelta ottima e coraggiosa!) si occupano della bonus track riservata all'edizione europea: la helloweeniana "I'm Alive". Ancora un'ultima voce femminile, quella di Pamela Berlinghof dei Twilight Odyssey, alle prese di "Unchain The Night" dei Dokken, forse nella versione meno convincente del CD. Ma non ho alcuna intenzione di mettermi a descrivervi ogni canzone o di stilare una classifica di merito tra i vari gruppi, quindi mi limito ad un paio d'annotazioni, diciamo occasionali. Ad esempio nelle fila dei Mother of Sin ritroviamo l'ex Elegy Eduard Hovinga, ed anche per questo non mi aspettavo proprio di vederli alle prese con un pezzo degli Anthrax. Altrettanto singolare è stato vedere tra tutti questi gruppi, che bene o male stanno nell'orbita della Adrenaline, i Drakkar, credo ancora sotto contratto con la Dragonheart. Non che ciò sia poi importante, quello che conta è la gran prova di forza che mettono in mostra su "Poison", interpretata in maniera impeccabile da Davide Dell'Orto. A livello personale ho apprezzato poi l'inclusione di "Crazy Doctor" dei nipponici Loudness, ripresa dagli italiani (ma teutonici nel sound) Rapid Fire.
Da sottolineare come, nel curato libretto che accompagna il CD, sia presente una breve biografia di ogni gruppo, proprio a sottolineare la volontà di dare innanzitutto visibilità alle bands.
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