Grayscale - When The Ghosts Are Gone

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2003
Durata:38 min.
Etichetta:Sound Riot
Distribuzione:White 'n' Black

Tracklist

  1. THE WORLD TODAY
  2. A DEAD SEASON
  3. GRAY SINGER
  4. SQUEEZE
  5. THE FIRE INSIDE ME
  6. ABSENT
  7. SHAPE IN THE SHADOWS
  8. CAST ASIDE
  9. WHEN THE GHOSTS ARE GONE

Line up

  • Lasse Harma: vocals
  • Miika Partonen: guitars, vocals
  • Matti Hamalainen: guitars
  • Jenni Hytonen: keyboards
  • Janne Jukarainen: drums
  • Matti Reinola: bass

Voto medio utenti

Questo per me finora è l'album dell'anno! Per forza, direte voi, il 2003 è appena cominciato... non importa, sono sicuro che saprà difendere la sua leadership ancora per un bel pò di tempo, almeno fino a quando continuerà a girare nel mio lettore con la costanza di queste ultime settimane. Ho voluto ascoltarlo veramente bene prima di recensirlo, e soprattutto prima di dargli un votone come quello che potete ammirare in basso. Per fortuna le mie prime impressioni si sono rivelate fondate, e finalmente posso annunciarvi la lieta novella: l'album di debutto dei finlandesi Grayscale è un CAPOLAVORO! Canzoni come "The World Today" o "A Dead Season" sono delle autentiche perle che non potranno non far gridare al miracolo chi si nutre di malinconico, triste, freddo gothic metal. Sapete già cosa dovete aspettarvi dall'ascolto di "When The Ghosts Are Gone": chitarre dirette, poche evocative keys e una voce pulita che tenta di tirare fuori le sensazioni più infelici che un timbro umano possa esprimere. Aggiungete in questo caso dei testi assolutamente non banali, un batterista vario e preparato in materia, una canzone ("Absent") che all'inizio sembra un vero e proprio tributo agli Evereve di Stormbirds e avrete un album compatto, interessante, emozionante, ricco di sentimento. La cosa che più mi ha convinto della bontà di questo lavoro è stata la sensazione, che ho avuto fin da subito, che i Grayscale siano più sinceri e spontanei ad esempio dei loro connazionali Sentenced o To/Die/For (nonostante questi due act sfornino album spettacolari ad ogni uscita). Poi magari mi sbaglio io, e i Grayscale me l'hanno piazzata nel di dietro, ma questa è l'impressione che ne ho ricavato io dall'ascolto. Soprattutto come si fa a resistere alla irresistibile, travolgente semplicità di una canzonetta come "Shape In The Shadows", talmente diretta e coinvolgente da provocarmi istantaneamente le lacrime agli occhi?!?! Ringrazio il gruppo finlandese per avermi regalato proprio la cosa di cui sentivo maggiormente il bisogno: un album magari mal prodotto, magari non perfetto, magari non facilmente reperibile, ma spontaneo e capace di emozionare... scusate se è poco!
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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