Il genere scritto in alto a destra non vi inganni:
Phantom è più che black metal, o meglio non è solo black metal.
Il gruppo danese, qui al suo esordio discografico, ci offre una prova molto eclettica nella quale amore per il classico death/doom metal si fonde con la nera fiamma che ardeva nel nord Europa un paio di decadi fa dando vita, in modo piuttosto fluido, ad una miscela arcana, elegante ed affascinante.
"Incendiary Serum" è un album che va ascoltato con attenzione per essere apprezzato davvero poichè la sua, apparente, semplicità nasconde, al contrario, diverse stratificazioni ed umori cangianti.
Da un lato abbiamo la rabbia ed il mistero del black metal.
Del black metal di scuola greca però, quindi mai troppo veloce, sebbene non manchino i momenti caotici in blast beat, quanto piuttosto cadenzato e morboso.
Dall'altro, invece, l'eleganza di soluzioni melodiche che "puzzano" di morte e danno all'album una irresistibile vena malata rendendolo profano e distorto.
Non vorrei che le mie parole vi portassero a confondere i
Phantom con una qualunque delle migliaia di band gotiche che affollano la scena. Non ci sarebbe niente di più sbagliato.
I nostri suonano, al contrario, duri, opprimenti ed oscuri nel senso pauroso del termine sebbene non rinuncino mai ad una sottile vena sinfonica che pervade, arricchendolo, tutto il lavoro svolto dai musicisti.
In definitiva, i
Phantom hanno personalità da vendere e sono stati in grado, su questo bellissimo
"Incendiary Serum", di far confluire le loro diverse influenze in un disco intelligente e mai stucchevole che saprà piacere sia a chi si nutre di estremo sia a chi dalla musica cerca anche gusto per l'arrangiamento e per il particolare elegante.
Esordio con i fiocchi.
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