Per i puristi del black metal, del true norvegian black metal in particolare, la nostrana The Oath va a pescare nella scena underground di Oslo e dà alle stampe questo “Monument”, debut album dei Blodsgard, che a quanto pare non sono contenti della piega commerciale che ha preso il genere più nero del metal, e vogliono riportare in auge il vero spirito che, nei primissimi anni ’90, ardeva in album ormai storici e che gli stessi protagonisti di allora sono ben lungi dal riproporci. E come spesso accade in questi casi, più che di un vero e proprio gruppo, si tratta del progetto di un singolo, Fredrik Rex, nello specifico, che nel 2006 fonda la band, e solo tre anni dopo inizia ad avvalersi dell’apporto di Stein Akslen, che inizia ad occuparsi delle lyrics e dei corni, e del batterista Kenneth Mellum. Fredrick, invece, oltre a suonare la chitarra, si occupa di comporre tutto il materiale e di registrarlo nel suo studio privato. Prima di andare avanti nell’analisi dell’album, mi preme annunciarvi fin da subito che ci troviamo davanti ad un signor disco, che con il suo alternarsi di sfuriate agghiaccianti in blast beat, e parti atmosferiche, riesce a gelarvi il sangue nelle vene. Assolutamente uno dei migliori album black metal dei giorni nostri che mi sia capitato di ascoltare!! “Monument” è un album animalesco ma al tempo stesso cerebrale, e non riuscirete a non farvi rapire dalle atmosfere che il nostro factotum riesce a creare, sia quando sono le chitarre a farla da padrone, sia quando Rex va a scavare nell’angolo più oscuro e remoto della nostra anima riuscendo a toccare quei nervi scoperti e sensibili con il solo ausilio di qualche nota di pianoforte, o di lunghe fughe di organo. La peculiarità di “Monument” risiede proprio nel fatto che pur essendo black metal al 100%, questo è innegabile, riesce ad avere una certa classe, risulta colto, senza però snaturare di una virgola la violenza e l’attitudine del progetto. Radicato nella scena primordiale, come già detto, al tempo stesso risulta innovativo, ricco di soluzioni di un certo livello, basta ascoltare brani come l’oscura titletrack, cono il suo organo funereo, l’atmosferica “Kaoskonstruksjon” o le più brutali “Mental minfelt” e “Hagalls sirkel”, fino ad arrivare alla conclusiva “Svart blod flyter”, degno sigillo ad un’opera davvero intensa. Niente altro da aggiungere. Se siete amanti della fiamma nera dovete assolutamente dare una chance ai Blodsgard. Tenendo conto che si tratta soltanto del loro esordio non oso immaginare cosa potranno proporci col prossimo album…