Oscura poesia, minimalismo ambient e disturbanti incursioni elettroniche sono da sempre il marchio di fabbrica dei
Neronoia, qui giunti al terzo disco.
L’ermetismo della band non lascia fuggire grandi sprazzi di sé, al pari di un buco nero che trattiene persino la luce i Neronoia non offrono molti appigli per una comprensione che sia veramente tale, rendendo necessario affidarsi senza remore al racconto della voce di
Gianni Pedretti che, come uno sciamano, guida l’ascoltatore nel racconto di questo “
Sapore Di Luce E Di Pietra”.
Se per un verso, in un’ottica di ‘prodotto’ musicale, la proposta comincia a mostrare la corda, per altro verso occorre sottolineare che ogni canzone dei
Neronoia, raccontando un’emozione o uno stato d’animo diverso, è di per sé unica.
Tale unicità sposta il focus sull’ascoltatore, rimettendo alla sua sensibilità la capacità di fondersi in maniera empatica con questo unicum.
Le dieci tracce del disco, quindi, rappresentano una sfida per quelli tra di voi che vogliano mettersi alla prova. Quale prova? La capacità di lasciarsi penetrare dal mood del disco, per costringersi a guardare dentro, dove il buio e la luce dipingono strani giochi d’ombre e dove dietro ogni anfratto può celarsi l’Inaspettato, l’Ineluttabile, l’Inconcepibile. O, forse, semplicemente, un fantasma.
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