I
Majesty - anche nella loro breve parentesi come Metalforce - non hanno mai rinnegato la loro attitudine da
true defenders, alle prese di una battaglia che il loro leader Tarek "MS" Maghary (ormai unico superstite della formazione originale) li porta a combattere sul campo di quell'Epic e
Teutonic Metal, che ritroviamo subito braccetto su "We Want His Head", che sin dalle sue prime battute non può che far pensare ai Manowar.
Già, e per chi dopo tutti questi anni non credesse ancora alla loro devozione ai Manowar, non resta che consigliare l'ascolto di un brano come "Pray for Thunder" o "On a Mountain High".
Se la musica e testi sono quelli che ti aspetti, lo stesso non vale per l'artwork: invece del
solito guerriero epico e truce, la copertina di "Banners High" sembra quasi una scherzosa parodia.
Con le canzoni, invece, non si scherza affatto.
Maghary avrà pure cambiato diversi compagni di avventura, ma la sua voce non ha perso di grinte e potenza, così riesce a
ruleggiare sia sulla violenta "Bloodshed and Steel" e nei passaggi epici e anthemici di "United by Freedom", sia cavandosela anche nella ballad "Take Me Home", per quanto quest'ultima non sia certo tra i pezzi più d'interesse dell'album.
Meglio volgere l'ascolto sulle già citate "We Want His Head" e "Pray for Thunder", oppure nei confronti di "Time for Revolution" (tra Running Wild e Hammerfall), della vivace "All We Want, All We Need" oppure della conclusiva "The Day When the Battle Is Won", dove l'epicità dei Majesty va a cozzare con un passo quasi
motorhediano, con esiti che paiono pure funzionare.
Assolutamente derivativi, eppure allo stesso tempo sanno essere discretamente coinvolgenti.
Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
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