Non ce la posso fare, davvero… quando mi capitano tra le mani album come il debutto dei
SentinHell mi cadono veramente le braccia a terra. La loro bio dice: “I SentinHell nascono nel 2012 per volere del chitarrista Angelo Di Luciano, con l’intento di riportare in auge il metal classico e il thrash metal degli anni ’80, con un deciso sguardo al futuro”, e già si deduce un una decisa presunzione. Poi metti il CD nel lettore e cosa ti trovi? Una serie di brani di una banalità disarmante, che non sono né carne né pesce: c’è classic, c’è power, c’è qualche lievissimo accenno thrash, ma soprattutto c’è tanta inesperienza, tanta approssimazione, c’è una voce ai limiti del ridicolo, e la netta impressione che il metal, quello vero, i SentinHell non l’abbiano mai ascoltato in vita loro.
Presunzione di proporre qualcosa di originale quando non si è in grado neanche di proporre qualcosa di derivativo? Non ci siamo proprio… Se questo deve essere il futuro del metal, a questo punto sono fiero di essere tradizionalista e ancorato alle vecchie e care sonorità. Unica consolazione, il disco non dura molto ed è autoprodotto, perché se davvero ci fosse stata una casa discografica disposta a produrre un album del genere, allora vuol dire che siamo arrivati veramente alla frutta.
Se cercate del metal a cavallo tra il classic, il power e l’epic ci sono ben altri gruppi a cui guardare, a partire da tanti di casa nostra, senza fare nomi… Mi spiace essere così nudo e crudo, ma nel caso specifico non posso fare diversamente. I SentinHell confermano una mia vecchia convinzione, nonostante un paio di band ultimamente stavano quasi per farmi ricredere, e cioè che i nostri vicini di oltr’alpe e il metal non andranno mai d’accordo… Bocciati!
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?