Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2014
Durata:51 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. KING FOR A DAY
  2. REBEL FACTION
  3. WHEN DEATH COMES KNOCKING
  4. ALIVE AND ON FIRE
  5. DELIVERING THE BLACK
  6. ROAD TO ASYLUM
  7. ONE NIGHT IN DECEMBER
  8. NEVER PRAY FOR JUSTICE
  9. BORN WITH A BROKEN HEART
  10. INSEMINOID

Line up

  • Ralf Scheepers: vocals
  • Magnus Karlsson: guitars
  • Alex Beyrodt: guitars
  • Randy Black: drums
  • Mat Sinner: bass, vocals

Voto medio utenti

Quando giunge l'ora di un nuovo album dei Primal Fear vengo sempre colto da un pensiero contorto: "sarà questa la volta che faranno un passo falso?"

Beh... l'appuntamento è nuovamente rinviato.

"Delivering the Black" è, infatti, una delle migliori uscite per la premiata ditta Scheepers & Sinner, i due musicisti che sono da sempre il motore dei Primal Fear e attorno ai quali si sono, nel tempo, avvicendati diversi comprimari.
Ad ogni modo, stavolta la formazione che li accompagna è rimasta la stessa che aveva inciso il precedente "Unbreakable": alla batteria ritroviamo Randy Black e alle chitarre due fuoriclasse come Alex Beyrodt e Magnus Karlsson, che replicano la stessa brillante performance messa agli atti sull'appena citato "Unbreakable".

L'immancabile imprinting priestiano è ben evidente sull'opener "King for a Day", ma con la seguente "Rebel Faction" sono invece le pulsazioni spiccatamente teutoniche a prendere il sopravvento. Dopo questo cazzotto sferrato con tanto di tirapugni, ecco che arriva la più strutturata e dai toni epici "When Death Comes Knocking", uno di quei pezzi in grado di esaltare le doti di Ralf Scheepers ma anche di evidenziare - per quanto nel caso possano ricordare i Gamma Ray - le doti di songwriting dei Primal Fear.
Nel segno dell'alternanza, ecco poi che un robusto Hard Rock prende possesso di "Alive and on Fire" mentre del sano Heavy Metal si rimbocca le maniche per scuotere dalle fondamenta una dinamica "Delivering the Black".
Tutte canzoni dove, a dispetto dell'indirizzo musicale imboccato, viene confermato il valore dei musicisti che vi scorrazzano.

E diamo solo a metà del nostro viaggio lungo questo album, e la sua seconda parte si conferma all'altezza, proseguendo sui binari del Metal più classico con la spedite "Road to Asylum" e "Never Pray for Justice", concedendosi alle orchestrazioni e ai toni malinconici di "One Night in December" ma anche alla melodia della ballad "Born with a Broken Heart", dove Liv Kristine (Leaves' Eyes) fa una gradita comparsata.
Ancora un ultimo scossone con la conclusiva e spezzacollo "Inseminoid" e poi non resta che premere il tasto repeat: delivering the METAL.

Quello che ci si poteva aspettare dai Primal Fear ... solo fatto meglio!




Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 30 gen 2014 alle 15:40

no grazie, io preferisco continuare ad ascoltare l'ultimo grande album degli Shadows of Steel. Viva il power metal tricolore! Hai troppo ragione! Grandi Shadows, probabilmente il più bel disco uscito nel 2013!!!

Inserito il 30 gen 2014 alle 15:33

no grazie, io preferisco continuare ad ascoltare l'ultimo grande album degli Shadows of Steel. Viva il power metal tricolore!

Inserito il 30 gen 2014 alle 08:33

Ma perché i video fatti dai gruppi provenienti dalla Frontiers dove sono sempre protagonisti i gruppi stessi a suonare, non pensano MAI a mettere un jack infilato negli strumenti... così mi puzzano ancor più di finto... In ogni caso, penso che ad ogni uscita dei Primal Fear fischino le orecchie ai Judas Priest per l'occasione persa a suo tempo...

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