"Oh, 9 anni per fare un disco son tanti eh.."Chissà quante volte se lo saranno sentito dire i
Thyrien, ogni volta cambiando il numerino davanti ad "anni", in questo lungo periodo che va dalla loro nascita all'uscita di "
Hymns of the Mortals - Songs from the North" per Massacre Records.
Mi piace pensare che la risposta dei giovinotti finlandesi sia sempre stata
"Cazzi tuoi, mai?" ma è molto più probabile che ogni santa volta abbiano risposto "
Sinun täytyy olla kärsivällinen" o qualcosa di simile. Ci vuole pazienza, anche perchè se il risultato è quello che ci troviamo tra le mani, ben vengano questi 9 anni.
Hymns of the Mortals - Songs from the North è l'album di debutto che ogni band vorrebbe realizzare: a partire dalla tipica copertina con la contrapposizione di gelo/fuoco, passando per una produzione praticamente perfetta, che esalta ogni suono, fino ad arrivare ad un comparto tecnico eccellente sotto ogni aspetto, da quello musicale a quello vocale (il growl di
Oskari Koivisto è magistrale), il primo album dei Thyrien è un piccolo gioiellino di..di..sono in difficoltà, come potremmo chiamarlo questo genere? C'è una base Death ben marcata ma c'è anche una componente Folk importante, soprattutto a livello di tastiere e di cori, così come a tratti anche un certo sentore di Black/Viking pervade i brani..insomma, catalogare un disco del genere è tanto difficile quanto inutile. Potrei fare qualche nome, Finntroll o Ensiferum i primi che mi vengono in mente, ma il paragone reggerebbe solo a tratti.
E inutile perchè è impossibile non rimanere affascinati dalle atmosfere tanto aggressive quanto festose di "
Eternal Journey" o di "
Tinasormus", così come sarebbe innaturale non scapocciare (chi può..) su brani devastanti quali l'opener "
Vengeance Through My Soul" o la campale ed epica "
My Victory, My Defeat". Tempo previsto per una pinta? Poco e con l'ascia sempre a portata di mano.
Ribadisco e sottoscrivo, un debut album come
Hymns of the Mortals - Songs from the North se lo sognano in parecchi. I
Thyrien l'hanno realizzato e si candidano a tutti gli effetti come una delle piacevoli rivelazioni di questo 2014 appena cominciato. Ecco dai, magari evitiamo di far passare altri 9 anni..
Quoth the Raven, Nevermore..
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