L’anno è il 1987, l’etichetta la LM Records, il disco “Ritual” … la
Strana Officina, orfana di Marcello Masi (ci lascerà nel 2002 …) si “sottomette” all’uso della lingua inglese (con il supporto linguistico di James Hogg, amico,
fan e consulente della
band, che firma le note di tutte queste riedizioni) e indurisce ulteriormente il suo suono, avvicinandosi ancora di più alle scintillanti cromature dell’acciaio britannico (Maiden, Saxon, …), tentando verosimilmente di coniugare nuove esigenze espressive e
appeal internazionale.
Nessuna perdita d’identità, comunque, e anche quel pizzico di delusione per l’abbandono dell’idioma indigeno viene prontamente spazzata via da un programma tanto “essenziale” quanto fulmineo, fin dall’
opener dalle cadenze grevi ed incalzanti, un esplicito invito ad unirsi (“
… so come on, join the ritual!”) ad una liturgia metallica d’intensità inaudita, che con “Gamblin' man” si accende di pura frenesia
NWOBHM, pur conservando una notevole dose di carisma ascrivibile a tutto lo schieramento toscano, con particolare menzione per Daniele "Bud" Ancillotti, un
vocalist in grado di “fare la differenza”.
Ascoltare il crescendo emotivo di “Unknown soldier”, poi, è un autentico balsamo per l’anima, mentre con “Metal brigade” (“Difendi la fede”, in origine …) si ritorna nel gratificante gorgo della migliore tradizione
HM, quella tanto “familiare” quanto immarcescibile.
Il flusso dei ricordi (vividi e sempre attuali, peraltro …) s’interrompe brevemente con l’ultimo brano della
track-list originale, ma il copioso fiotto emozionale non è ancora terminato, perché le ristampe della Jolly Roger Records, oltre ad essere completamente rimasterizzate offrono a novizi e
fans un’efficace sezione di
bonus tracks: nello specifico, le vibranti versioni
live di “Unknown soldier”, “The ritual” e della mitica “Non sei normale” (risalenti al 1988) e una
recording session dell’85 della struggente “Vittima”, che qualcuno ricorderà inclusa in “Non c'è più mondo” dei Cappanera.
Un altro disco imperdibile, che “deve” fare parte di ogni collezione metallica che si rispetti, almeno quanto il successivo “Rock & roll prisoners”, agognato primo
full-length di questa fantastica Strana Officina …