Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:53 min.
Etichetta:Steelborn
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. ALPHA
  2. TIME TO BURN
  3. PRISONER OF YOUTH
  4. FEAR
  5. HAZE OF DARKNESS
  6. EVIL HEART
  7. WITHERED ROSES
  8. SPIRITUAL STARVATION
  9. THE MEANING OF SADNESS
  10. REBORN IN VENGEANCE
  11. RAINING
  12. ANGEL OF WAR
  13. OMEGA

Line up

  • Fabio 'Vyper' Amodio: vocals
  • Andrea 'Spane' Lommi: guitars
  • Davide 'Sinner' Gesino: guitars
  • Marco 'Thunder' Olivieri: bass
  • Mark 'The Hammer' Arata: drums

Voto medio utenti

Alpha ed Omega: il principio e la fine.
E, infatti, li troviamo ai due capi della tracklist del disco che i liguri Graveyard Ghost hanno appena realizzato per la Steelborn Records.
Nonostante siano in attività dal 2003 ed abbiamo già messo in cascina diversi lavori (tra questi anche un album autoprodotto dal titolo "Crystal Tears"), "Omega" è la prima occasione che ho per incrociare i Graveyard Ghost, anche se poi tra le loro fila scorgo un nome conosciuto, quello del loro nuovo cantante Fabio 'Vyper', che ben ricordo al microfono dei Death Or Glory. Fabio è entrato, infatti, in formazione solo nei primi mesi del 2005, giusto in tempo per prendere parte all'EP "Spiritual Starvation", che ha preparato il terreno all'incisione del nuovo album, un lavoro dove sono percepibili sia le influenze da parte dei principali gruppi di Power Metal Teutonico (quali ad esempio i Gamma Ray) sia quelle della NWOBHM. E l'unione di queste due anime è evidente in diversi pezzi, come avviene ad esempio su "The Meaning of Sadness", sulla battagliera "Reborn in Vengeance" o l'epica "Raining". "Fear" è invece un brano quadrato ed immediato con qualcosa del miglior Blaze Bayley solista, anche per l'approccio vocale messo in mostra da Fabio, che ritrovo ulteriormente migliorato rispetto a quanto aveva fatto sentire ai tempi di "In The Middle of the Storm", l'album realizzato nel 2002 con i Death Or Glory.
Altre due canzoni ben riuscite sono pure "Haze of Darkness", dall'inizio in crescendo, con delle linee vocali azzeccate e coinvolgenti unite ad un gran bel lavoro alle chitarre, e "Spiritual Starvation", la più articolata e ricercata (sopratutto a livello vocale) rispetto alle altre che compongono la tracklist di "Omega".
A dispetto del titolo che è stato destinato a questo disco, non si tratta certamente del capitolo conclusivo per i Graveyard Ghost, per i quali, vista l'energia e la passione messa in campo, si prospettano altri appuntamenti.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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