Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:51 min.
Etichetta:Golden Core Records

Tracklist

  1. THE EYES OF MEDUSA
  2. HAIR TRIGGER
  3. NEVER GET ME
  4. RIDE INTO THE NIGHT
  5. WEIGHT OF THE WORLD
  6. WRITING ON THE WALL
  7. JUST ANOTHER SIN
  8. MY LITTLE SISTER
  9. UNLEASHED
  10. AGENDA

Line up

  • Danyael Williams: bass
  • Josh "Crimson" Gibson: vocals
  • Steve Rice: guitars
  • Gee Anzalone: drums

Voto medio utenti

La Bay Area di S. Francisco negli anni '80 è stata una miniera d'oro per il thrash metal. Come tutti i siti d'estrazione del metallo prezioso è stata esplorata e sfruttata in profondità facendo emergere gemme preziose di cui ancora oggi possiamo godere. Poi la miniera, ritenuta esausta, è stata chiusa e sono stati avviati altri fruttosi siti di estrazione, nel frattempo i vecchi metalli, una volta splendenti, hanno cominciato ad ossidarsi. Qualcuno è poi tornato in quel luogo molti anni dopo, come a voler controllare che tutto il buono fosse stato recuperato ed è riuscito a trovare qualcosa. Sono stati trovati un ex-bassista dei Dark Angel (Danyael Williams), due ex componenti degli Imagika, il chitarrista Steve Rice ed il drummer Wayene DeVecchi che, con l'aiuto del vocalist Josh Gibson hanno messo insieme una band e fatto uscire un disco thrash (ma guarda un po'). La band in questione è quella dei Kill Ritual, che ha esordito nel 2012 con The Serpentine Ritual e che oggi ritorna con The Eyes of Medusa. Nel frattempo è subentrato dietro le pelli il nostro Gee Anzalone (anche nei prog/thrasher nostrani Braindamage) ma la proposta dei nostri rimane saldamente ancorata al passato, con un piede nel presente.

Scansando accuratamente l'operazione nostalgia, evitando di copiare in toto sonorità e suoni dei bei tempi andati, i Kill Ritual propongono un thrash metal che strizza l'occhio ai primi Machine Head e ai Pantera, prendendo in parte le distanze dalla prima pubblicazione, dove erano le influenze di Metal Church, Meliah Rage, Vicious Rumors ed in generale l'US power-thrash (con un pizzico di prog) a farla da padroni. Ci sono ancora canzoni dirette come Hair Trigger oppure Never Get Me, altre invece che percorrono la via della sperimentazione (Weight of the World, Writing On The Wall, My Little Sister) termine da prendere con le molle che vuole indicare solamente la ricerca, non ancora completata, di nuove strade da battere. Altri pezzi sono costruiti con una solida base thrash a cui vengono aggiunti alcuni effetti, certi modernismi che forse sono da affinare (Unleashed) e richiamano parecchio diverse ultime cose degli Annihilator. Oltre al sapiente lavoro di chitarra di Rice (unico chitarrista rimasto dopo l'abbandono di Roberto Proietti) è la voce davvero varia e poliedrica di Gibson a dare una sterzata all'album. Abbandonati in una certa misura gli acuti e la tanta melodia presente sul precedente lavoro, i Kill Ritual danno maggiore importanza alla costruzione di canzoni articolate dove il groove emerge prepotente e si alterna a soluzioni più dirette creando un mix vecchio/nuovo non completamente definito. L'album è piacevole e potente, ben mixato e con alcuni momenti di esaltazione, però il senso di incompiuto, di una direzione non completamente e fuoco, si fà sentire.

Dategli pure un ascolto, di belle canzoni ce ne sono, magari il prossimo disco sarà più omogeneo.
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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