Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2014
Durata:38 min.
Etichetta:Avantgarde

Tracklist

  1. ABISSO
  2. IMPERIUM
  3. SUICIDIO
  4. ROVINA
  5. 793 (ENSLAVED COVER)

Line up

  • Matteo Barelli : Vocals, Guitars, Synths.
  • Massimo Altomare : Drums.
  • Claudio Fogliato : Bass.

Voto medio utenti

A dieci anni di distanza dal loro demo di esordio, gli italiani JANVS decidono di dare nuova vita a "Nigredo" ri-registrandolo, cambiandone alcune parti, conservandone solo quattro brani della tracklist originale ed inserendo "793" cover degli Enslaved, tratta da bellissimo "Eld" del 1997.
Una operazione, dunque, da un lato atta a celebrare l'importante traguardo del decennio, e dall’altra derivante dalla volontà di rendere questi brani più in linea con le odierne inclinazioni del gruppo. Un gruppo, per chi non lo sapesse, che è tra i migliori interpreti del Black metal in Italia, grazie ad un suono esoterico, oscuro ma ammantato da una vena melodica dolce ed accattivante.
"Nigredo" è esattamente così: un viaggio armonioso, soffice e doloroso al tempo stesso in grado, grazie all'estro dei nostri, di saper affascinare ed incantare per la semplicità delle sue soluzioni e per l'attenzione maniacale ai dettagli.
Gli JANVS, si confermano artisti sensibili ed ispiratissimi suonando un Black metal fortemente "italiano" e personale che nulla ha a che spartire col suono norvegese e che, invece, non rinuncia ad una fiera identità e ad una marcata forza evocativa.
"Nigredo" è un album sublime.
Caldo, oscuro, "progressivo" nel senso più libero del termine.
Assolutamente da non perdere se si ama il metallo nero suonato con eleganza e classe.
Non aspettatevi, quindi, un folle assalto all'arma bianca.
No.

Gli Janus suonano con il cuore.
Un cuore che sanguina e bagna la terra ai quali i nostri appartengono fortemente, rendendola fertile e piegata al loro volere. Un cuore ed una passione che prorompono da brani sempre in tensione e sempre in equilibrio sottile su melodie distanti e sofferenti che sono il vero spirito del lavoro insieme con un alone di oscurità che lo pervade e lo nutre, sia che gli Janus interpretino brani propri, sia che omaggino, come ricordato, gli Enslaved.
Quello che bisogna fare per ascoltare “Nigredo” e per entrare, dunque, in contatto con un’opera al nero, in cui la materia si dissolve, putrefacendosi, come insegnavano gli alchimisti, è chiudere gli occhi.
E sognare.

Gruppo da supportare incondizionatamente.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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