Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:45 min.
Etichetta:Self Released

Tracklist

  1. AEON ILLUMINATE
  2. ALIEN UTOPIA
  3. THE SORCERER
  4. SOLAR FIRE CELLS
  5. THE VOYAGER
  6. RADIAL COVENANT I. + II.
  7. EUCLIDEAN ELEMENTS (PIANO VERSION)

Line up

  • Hannes Grossman: drums, guitars
  • Guests:
  • Jeff Loomis (Ex-Nevermore, Conquering Dystopia): lead guitars
  • Per Nilsson (Scar Symmetry): lead guitars
  • Christian Muenzner (Obscura, Spawn of Possession): lead guitars
  • Fountainhead: lead guitars
  • Danny Tunker (Aborted, Ex-God Dethroned): lead guitars
  • Ron Jarzombek (Watchtower, Blotted Science, Spastic Ink): lead guitars
  • Jimmy Pitts: keyboards, organ and synth
  • Morean (Dark Fortress, Noneuclid): vocals
  • V.Santura (Triptykon, Dark Fortress): vocals
  • Linus Klausenitzer (Obscura, Noneuclid): bass

Voto medio utenti

Si può essere favorevoli o contrari al crowdfunding, non penso ci sia una direzione univoca, vanno analizzati i singoli casi ma, nel caso dei Hannes ben venga questa operazione. Con la sua campagna lanciata su Indiegogo il batterista tedesco chiedeva ai suoi sostenitori una cifra (tutto sommato non rilevante) per la realizzazione del suo primo album solista, in modo da ottenere un prodotto ottimamente registrato e confezionato con un bell'artwork (realizzato da Milan Hofstetter). Sono quelle situazioni in cui le case dicografiche, già sul lastrico, non ti filano neanche di striscio e se vuoi realizzare qualcosa devi farlo da te. Grossmann fa parte di quei musicisti di immenso talento che sono sì conosciuti, ma non sono famosi, non hanno quindi grandi introiti dal loro lavoro.

Salito alla ribalta a soli 20 anni Hannes ha subito dato sfoggio della sua abilità di batterista suonando su quel capolavoro di Epitaph dei leggendari technical death metaller Necrophagist, abbandonata la band entra poi negli Obscura (con i quali incide Cosmogenesis e Omnivium) e successivamente nei Blotted Science, tutte formazioni dal tasso tecnico estremamente elevato. Sul suo nuovo The Radial Covenant non si limita a sedere dietro i tamburi ma sfoggia una prestazione da chitarrista di tutto rispetto, grazie anche agli insegnamenti del maestro Christian Muenzner.

L'album che ne esce è per forza strettamente imparentato con le esperienze di Grossman come musicista, ma non è una riproposizione sterile di soluzioni usate ed abusate. Stiamo sempre parlando di technical death, il campo d'azione è quindi abbastanza ristretto, Hannes però riesce ad aggiungere un leggero tocco melodico alle sue composizioni, che permette di seguire in modo più semplice e gradevole le peripezie strumentali presenti sul disco. Ah, sgranate pure gli occhi leggendo qui a destra la lista di amici che hanno dato un contributo ad Hannes per la registrazione del disco, niente male.
Si parte senza indugi con gli oltre 8 minuti di Aeon Illuminate e viene mostrata subito l'elevata qualità della proposta attraverso melodie e riff di chitarra sempre ben scelti ed architettati sia nelle parti più toste che nei cambi d'umore del pezzo e salta subito all'orecchio il feeling, cosa insolita in questo tipo di proposta dove molti (troppi) puntano su una cascata di note e sull'iper-velocità. Ci sono spazi per rallentare, leggere riflessioni in cui viene costruito qualcosa di diverso, parti che creano tensione e ti trascinano verso il prossimo intreccio musicale. Altre canzoni (Alien Utopia) hanno riff dal sapore molto moderno che si incastrano con leggere melodie trasversali, mentre il cantato si alterna tra un growl cupo e profondo e uno più alto e comprensibile, opera di V.Santura (Triptykon, Dark Fortress) e Florian Magnus Meier (Dark Fortress). The Sorcerer inizia solenne con rimandi a black metal nel rifframa, impregnata di alone magico/esoterico, ricorda un pochino certe cose dei primi Hypocrisy e ha una parte finale à là Cannibal Corpse. Solar Fire Cells ha un animo in parte folk, mentre The Voyager è una traccia strumentale molto progressiva, totalmente non-lineare, in cui intervengono anche le tastiere ed è impossibile non pensare per un attimo agli Edge of Sanity. Su questo pezzo, come in diverse sezioni di tutti i brani, anche il basso dà man forte alle composizioni prendendosi parte della scena, principalmente nei momenti rallentati, nei cambi di mood, possiamo così godere anche della eccellente prestazione di Linus Klausenitzer (Obscura). È poi la volta della title track con i suoi 10 minuti e 49, vera summa del lavoro in cui si rincorrono stacchi jazzati (di cynica memoria), cori con voci pulite, chitarre acustiche, il tutto spezzato parecchie volte da sezioni più tirate in blast beat e annegato in un sapore sinistro. Chiude la riproposizione pianistica di Euclidean Elements, brano degli Obscura.

Non ho volutamente parlato della prova dietro le pelli di Grossmann, direi che se siete arrivati a leggere fin qui conoscete bene le enormi capacità del tedesco.
Come detto in apertura, questo è un disco autoprodotto che non viene distribuito nei negozi reali (quali?) o mailorder famosi, dovete quindi passare da qui (cdbaby) o sul sito del batterista se volete scaricare una copia digitale o se preferite l'invio del cd fisico.

Support underground music.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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