Dissonanze, atmosfere rarefatte, attesa, sentimenti malinconici un incedere lento e stupendo. Tutto questo lo trovate qui dentro, tutto questo è stato condensato dal trio russo dei Negative Voice all'interno di Infinite Dissonance, album d'esordio che, pur non inventando nulla di nuovo, riprende la lezione dei primi Katatonia, Anathema e Paradise Lost e la attualizza attraverso passaggi cupi sì ma non depressivi e con un leggerissimo gusto catchy.

Per chi è legato ai grossi nomi appena citati l'ascolto di questo disco è stra-consigliato così come saranno vere e tangibili le emozioni che sapranno creare dentro di voi. Qua e là si scorgono tributi piuttosto marcati alle band di Jonas Renske e Nick Holmes (Idealistic ad esempio) ma il tutto è fatto in maniera genuina e sentita, scansando totalmente l'effetto copia/incolla a favore di un cupo viaggio mentale e fisico. Anche perché un sound così pregno di sentimento o lo si ha dentro o é meglio dedicarsi ad un altro genere, copiando sterilmente non uscirebbe niente di buono. La band nelle proprie informazioni cita il black metal come influenza che però non è possibile riscontrare in maniera massiccia, se non a livello di attitudine e nell'utilizzo della voce, gutturale e gelida ma anche calda e profonda. Sono infatti più il doom-death e il goth i fili usati per tessere il tappeto sonoro del trio.
Canzoni piuttosto lunghe ci mettono di fronte questi ragazzi, con la punta di 10 minuti della conclusiva Rejection, il viaggio musicale passa tuttavia alla velocità di una gelida brezza che ci sfiora il collo lasciando un profondo brivido residuo.

Non mi dilungo oltre, giusto il tempo di specificare che nonostante sia un album autoprodotto, Infinite Dissonance è un lavoro maturo e professionale uscito sì nel 2013 ma che è stato preso ora in consegna da Inverse Records che speriamo possa garantire loro una esposizione adeguata.
Le emozioni sono qui, coglietele.