Copertina 7

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2004
Durata:42 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BURNING BRIDGES
  2. TIME WILL TELL
  3. UNDER A DARKENED SUN
  4. DUST OF EVIL
  5. IN HELL
  6. NEVER SURRENDER
  7. WINGS OF ETERNITY
  8. WHEN I´M FALLING
  9. WARRIORS OF LIES
  10. DEAD MOON RISING
  11. NEVER-ENDING

Line up

  • R. D. Liapakis: vocals
  • Martin Albrecht: bass
  • Gus G.: guitars
  • Dennis Ekdahl: drums

Voto medio utenti

Ecco che anche i Mystic Prophecy tagliano il traguardo del terzo disco. Guidati da Martin Albrecht, bassista dei Valleys's Eve e che nei primi anni '90 ha suonato negli Stormwitch, i Mystic Prophecy hanno mantenuto stabile la formazione, nonostante gli impegni dei diversi musicisti coinvolti. Troviamo, infatti, il cantante R.D. Liapakis (anche lui nei Valleys's Eve), il batterista Dennis Ekdahl (dai Raise Hell) e sopratutto il chitarrista Gus G, talmente pieno di impegni e collaborazioni (Nightrage, Firewind...) che ha già dovuto rinunciare ai Dream Evil. E' evidente come la line-up sia eterogenea, per nazionalità e per background musicale, ma le differenze sono ben amalgamate nella loro proposta musicale, accostabile ai Symphorce o Angel Dust. Quel power moderno dalle influenze thrash e ricco di feeling, composizioni articolate con melodie mai banali. Al massimo si può "incolpare" la produzione di aver fatto tenere le distanze tra i musicisti, dato che è potente e nitida, con ogni strumento in bella mostra. Ad occuparsene è stato lo stesso R.D. Liapakis, che per l'aspetto vocale ricorda abbastanza Andy B. Franck (Brainstorm e Symphorce). La prestazione di Gus è un'altra prova del suo talento e della sua versatilità, e in ogni modo non gli è da meno la sezione ritmica, con Ekdahl che se la cava alla grande quando si accelera, come dimostrano le nervose "In Hell" e "Time Will Tell". Ovviamente non mancano momenti più rilassati, "Never Surrender", power ballad energica ma scontata e la conclusiva titletrack, dove se uno si aspettava una lunga suite, ecco che lo spiazzano con uno strumentale, che non arriva nemmeno ai 3 minuti e che mette in mostra proprio la chitarra di Gus. Tra i pezzi migliori troviamo "Under A Darkened Sun", dove ad una struttura musicale thrashy si contrappone un approccio vocale più melodico, che è evidente nel ritornello. Una soluzione questa, riproposta spesso, ad esempio su "Dust Of Evil" o "Wings Of Eternity", mentre in alcuni passaggi di "When I´m Falling" e di "Warriors Of Lies", Liapakis si accattivisce, e non poco. Riuscita anche la già citata "In Hell", dove, nonostante un contesto più sostenuto, i Mystic Prophecy non perdono di vista l'aspetto melodico.
Tirando le somme, si tratta di un album discreto, e sebbene non sia particolarmente personale, è perlomeno non banale e scontato, ed in grado di garbare a diverse frange di appassionati.
A livello lirico "Never Ending" rappresenta il terzo capitolo di una storia iniziata con "Vengeance" e proseguita con "Regressus", basata sulle contorte vicende di un monaco condannato a morte e poi tornato a vendicarsi, una vicenda ancora "senza fine", come è appunto ribadito dallo stesso titolo del disco, dato che il protagonista non sembra essere altri che Longino, il centurione romano che colpì con una lancia il Cristo sulla croce. Credo se ne riparlerà quindi sulla prossima realizzazione.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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