Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:59 min.
Etichetta:Cruz del Sur
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. STORMGIVEN
  2. THE SWORDS ARE DRAWN
  3. POISONED WELL
  4. BLOOD OF LEGENDS
  5. IMMORTAL CHARIOT
  6. THE CURSE OF MEDEA
  7. VALKYRIES ABOVE
  8. CHIVALRY (NOBLE ARMOR)
  9. EXILE ETERNAL
  10. RELENTLESS WAVES

Line up

  • Gerrit Mutz: vocals
  • Stavros Aivaliotis: bass
  • Alex Papadiamantis: violin
  • Nick Papadopoulos: drums
  • Atreas Sotiropoulos: guitars
  • Kostas Tzortzis: guitars

Voto medio utenti

Sono passati ben sei anni dall'ultimo album dei Battleroar e finalmente arriva questa nuova fatica discografica, intitolata Blood of Legends. Il gruppo greco, da sempre dedito ed un heavy/epic metal di stampo classico, hanno affrontato qualche cambio di lineup durante questo periodo e ora si presentano ai loro fans con due aggiunte degne di nota. Il primo, il violinista Alex Papadiamantis, ha un ruolo di rilievo in Blood of Legends e conferisce un tono ancor più epico alle già eroiche composizioni della band. Il secondo è un personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni, ovvero Gerrit Mutz, storico vocalist di Sacred Steel e Dawn of Winter, che, con il suo canto stile heavy, attribuisce maggior pathos alle canzoni del disco, facendo felici anche gli amanti del metal classico. Questi anni sono inoltre serviti ai Battleroar per affinare ulteriormente anche il songwriting, rendendo i chorus più solenni, le chitarre più graffianti, le canzoni maggiormente strutturate.
La differenza si può sentire già con l'opener Stormgiven, strumentale, quieta, maestosa, dove la chitarra acustica si intreccia a meraviglia con il violino di Alex Papadiamantis. Una cavalcata mite, preludio della battaglia che i Battleroar scatenano con The Swords Are Drawn. Il secondo pezzo è aperto da un riff graffiante che aizza la sezione ritmica e Gerrit Mutz in un vortice disceso dall'heavy classico, con un chorus battagliero. Gli intermezzi regalati di tanto in tanto, siano essi di basso, violino o chitarra acustica, sono dei bei ricami sonori che dimostrano quanto la band greca sia cresciuta. Poisoned Well, scelta per il primo video di Blood of Legends, si apre con una stupenda melodia suonata da Papadiamantis, seguita da un riff possente, cadenzato e da un trionfale Gerrit Mutz. Tutta la canzone è permeata da quell'atmosfera epica che richiama le antiche leggende in maniera drammatica, quasi teatrale. Il pezzo seguente è la title-track, Blood of Legends, che vede un intreccio di distorsione e violino schiudere un riff granitico e una nuova cavalcata di stampo classico, ma sempre dal tono eroico. Eccellenti anche in questo caso la prestazione del vocalist e delle chitarre. Continuando l'ascolto, il galoppo dei cavalli precede l'apertura di Immortal Chariot, canzone segnata da un riffing straordinario, che al metallaro di lunga data ricorda dei dischi oramai difficili da ascoltare. Il chorus invoglia a seguire i Battleroar nella loro spedizione bellicosa lungo i sentieri che conducono al sangue delle leggende. Gli spazi lasciati agli assoli di Atreas Sotiropoulos e Kostas Tzortzis, oltre al martellare della batteria di Nick Papadopoulos, arricchiscono ancor più l'atmosfera metallica che regala minuti di puro divertimento all'ascoltatore. The Curse of Medea, altro brano di grande qualità valorizzato da melodie esotiche, è un mid-tempo imponente che poi esplode in una deflagrazione stile speed metal. Valkyries Above Us sembra richiamare nel suo inizio gli Iron Maiden dei bei tempi, cosa non nuova per i Battleroar, con un brano in seguito potente e altamente epico, soprattutto nel chorus. Chivalry, pezzo energico e aggressivo, ha una certa inclinazione verso delle melodie folk ed il cantato di Gerrit Mutz muta persino in una specie di growl. Exile Eternal lascia ancora spazio alle malinconiche melodie intessute dal violino e ad un incedere magniloquente che conduce ad un chorus esaltante. Rentless Waves è un altra composizione acustica dove basso e violino si fondono in una bella melodia nostalgica, che porta alla fine dell'ascolto del disco.
In conclusione, i Battleroar hanno fatto soffrire i fans per sei lunghi anni, ma quest'ultimi sono stati ripagati con interessi dell'attesa. Blood of Legends è un album maturo, senza alcuna pecca, consigliato sia agli amanti del metal classico, sia a tutti quelli che vogliono concedersi un'ora di Metal come si deve.

Video di Poisoned Well



Recensione a cura di Stefano Giorgianni

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 mag 2014 alle 14:15

Questo disco sta rischiando fortemente di diventare alle mie orecchie uno dei più grandi esempi di epic metal di "ogni tempo"!!!!!!!!

Inserito il 08 mag 2014 alle 12:10

lo comprerò ad occhi chiusi, grande recensione per un grande disco! A me garbava pure il Concorreggi ma il gattone mi ha sorpreso un'altra volta!

Inserito il 07 mag 2014 alle 23:32

Giorgianni guadagna punti...

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.