Attenzione: ascoltando questo disco vi ritroverete a ridere come imbecilli mentre state guidando o rotolerete sul pavimento della vostra camera in preda a spasmi addominali.Impossibile resistere a questi pazzi francesi che già si presentano con un nome degno di uno dei tag più estremi di Xvideos o Youporn, per non parlare del minacciosissimo titolo dell'album:
The Talas Of Satan. Yeah!
Partiti come, duo
Martyn e
Sacha, hanno pubblicato un paio di dischi a nome
Hardcore Anal Hydrogen prima di allargare la formazione a quattro componenti in occasione dell'album di cui vi parlo oggi, in modo da riuscire a proporre dal vivo i loro esperimenti sonici.
Non potete ancora comprendere il mio stato mentale attuale, non li avete probabilmente ancora incrociati, ma quando farete partire i video in fondo alle rece, tutto vi sarà più chiaro. Dei pazzi scatenati che ti accolgono nel loro mondo con una prima traccia che unisce bonghi,
Meshuggah, un flauto di pan, urla filtrate insensate e schizofrenia a palate che prosegue per tutte le malate canzoni che compongono questo debutto. Non siete convinti che siano deviati? Continuate pure a farvi "coccolare" dalle melodie orientali di
Pentamére a base di strumenti come erhu, ruan e xiao, ma se queste stranezze non vi bastano proseguite con la schizzata
한오백년 che ospita una voce femminile che sembra una
Marina Massironi sbraitante, o provate con la spassosissima
Coq au Vin a base di melodie "trallalà e coccodè". Tutte queste "stranezze" in musica sono incrociate con bordate modern thrash, hardcore o grind che vanno a costruire canzoni senza una struttura fissa, senza che vengano seguite le normali regole compositive, creando così un vero esperimento sonoro. In certi momenti mi hanno ricordato alcune cose più deviate dei grinders cechi
!T.O.O.H.!, anche se la cosa non so se vi sarà di aiuto, saremo probabilmente in 3 a conoscerli.
Anche la voce viene utilizzata come uno strumento, tra vocalizzi, filtri, richiami alle tradizioni etniche e ogni sorta di pazzia, non penso nemmeno esistano i testi, solo vaghe parole a caso. Ciò nonostante non sono da considerarsi come noise. La loro proposta, per quanto complessa e piena di stranezze, ha una base ritmica e melodie armoniche studiate, interpretate spesso da chitarre virtuose, indubbiamente metal, ma che esula dalla "ripetitività" e monotonia di una composizione standard.
Loro si definiscono
experimental death hardcore contemporaneo e citano tra i loro ispiratori
Napalm Death, Django Reinhardt, Ennio Morricone nonché svariati artisti e gruppi a me sconosciuti dediti allo sperimentalismo. Ma quello che questa etichetta sta a significare lo potrete comprendere solo dopo che li affronterete.
Fottutamente malati.
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