Oggi parliamo di storia.
"Nær Sólen Gar Niþer For Evogher", di cui la Century Media cura la re-issue che uscirà ad aprile, è, senza mezzi termini, uno dei più belli e, purtroppo, meno conosciuti, album di melodic black metal che il nostro misero pianeta abbia mai conosciuto.
Nel 1994, anno di rilascio dell'album, gli svedesi
Dawn erano un gruppo di ragazzi innamorati dei
Dissection e dell'ondata di musica maledetta che stava venendo fuori dalla terra dei fiordi, ed erano, soprattutto, musicisti dal gusto raffinato e dal talento enorme.
Il loro esordio discografico fu il classico fulmine a ciel sereno.
Maligno. Melodico. Gelido. Oscuro.
Sin dall'arpeggio iniziale della clamorosa
"Eyesland", brano che TUTTI dovrebbero imparare a memoria, fino alla conclusiva, devastante,
"Everflaming",
"Nær Sólen Gar Niþer For Evogher" ci regala emozioni allo stato purissimo e brividi, densi di nero, lungo la schiena.
Lo scream aspro di
Henke Forss, gli intrecci tecnici e precisi delle chitarre, ora taglienti come rasoi, ora melodiche ed epiche, la batteria sempre varia e mai uguale a se stessa, un basso presente, pulsante e notturno, tastiere semplici ed efficacissime,
tutto concorre a creare un capolavoro senza tempo e senza paragoni.
Impossibile citare tutte le sensazioni che emergono ascoltando un album come questo, sia che lo abbiate "vissuto" all'epoca della sua uscita, quando lavori del genere non erano proprio all'ordine del giorno, sia che lo scopriate adesso grazie a questa ristampa che può contare su una pregevole opera di remastering a cura di
Dan Swanö.
Quello che conta, oggi come ieri, è chiudere gli occhi ed ascoltare con attenzione, arrivando a stupirsene, le melodie sinistre e insidiose dei
Dawn, amare la loro musica così distruttiva senza che essa sia caotica e perdersi, con il proprio animo, in un mondo fatto di vento che ti sferza il volto e ti gela il corpo.
Un mondo del quale i
Dawn sono stati interpreti inimitabili e questo album uno dei tasselli più luminosi nonostante il buio che lo affoga.
Lo ripeto: storia.
ps: lascio un S.V. che vale solo per la ristampa.
Il valore del disco credo, spero, lo abbiate colto dalla mie parole.