Dopo sei anni dalla seconda rinascita dei Graves At Sea finalmente vede la luce qualcosa di nuovo da parte della band originaria di Phoenix (ora definitivamente stabilitasi a Portland) .
“The Place Is Poison” è un Ep 12” che arriva a sfiorare i venti minuti di durata. Sul lato A troviamo la title track dell’album che nei suoi sei minuti abbondanti non fa che confermare le qualità della band grazie ad un doom molto sludge, impreziosito dalla demoniaca voce di Nathan Misterek che con il suo growl greve riesce ad essere subito distinguibile tra milioni di colleghi risultando al contempo unico e particolare ma non per questo ostico. Il riffing è molto circolare, sporco e allucinogeno, un buon trip a metà strada tra
Electric Wizard e
Dopethrone e senza neanche accorgervene vi ritroverete a roteare lentamente la testa in circolo, salvo poi rendervi conto che la testa sta letteralmente viaggiando altrove. Personalmente questo è il genere di brano che mi piace ascoltare in quanto è facile perdercisi dentro e lasciarsi trasportare dalla fantasia verso universi paralleli, colorati e psichedelici … Il lato B è puro appannaggio dei maestri incontrastati di tutto, i
Black Sabbath! Viste le coordinate stilistiche i Graves At Sea non potevano certo coverizzare “Mob Rules” ma la scelta è ricaduta un po’ banalmente su
“Orchid/Lord Of This World” fortuna ha voluto che anche in questo ardito esercizio di coverizzazione i Graves At Sea possano mostrare tutta la propria classe, abilità e personalità, riuscendo quasi a trasformare il su citato classico dei Sabbath in qualcosa di proprio e così “Orchid” diventa una vera e propria litania che ci accompagna nella perdizione sonora, mentale e concettuale di “Lord Of This World” e nelle sua atmosfere senza tempo … Due pezzi per quanto ispirati sono veramente pochi per giudicare un gruppo, ma le qualità ci sono tutte, non resta solo da aspettare che i Graves At Sea si decidano a pubblicare un album vero e proprio e poi ci sarà di che godere, nel frattempo godetevi questo Ep e l’imminente split con i Sourvein . Sicuramente l’aspetto live è quello che maggiormente esalta la proposta del quartetto americano e così se vi piacciono i riff lenti ed ipnotici non esitate ad andare a vederli dal vivo il 19 di questo mese presso il Blue Rose Saloon di Milano per vivere un’esperienza musicale/allucinogena che difficilmente vi lascerà indifferenti.
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