Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:49 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. MIDNIGHT DRIVER OF A LOVE MACHINE
  2. QUEEN BABYLON
  3. RAT RACE
  4. BETTER DAYS COMIN’
  5. TIN SOLDIER
  6. EVER WONDER
  7. SO LONG CHINA
  8. STORM IN ME
  9. BE WHO YOU ARE, NOW
  10. OUT OF THIS WORLD

Line up

  • Kip Winger: bass, vocals
  • Reb Beach: guitars
  • Rod Morgenstein: drums
  • John Roth: guitars

Voto medio utenti

I Winger “spensierati” dei primi due dischi non ritorneranno, ormai credo che persino il più “nostalgico” dei loro fans ne sia consapevole, anche dopo il parziale “ripensamento” di “Karma”.
Verosimilmente, però, sarà difficile pure vedere la band statunitense riproporre in toto il mood fosco di un disco come “IV”, che aveva segnato il suo ritorno alla vita artistica dopo parecchi anni d’oblio.
Tutto questo perché, in fondo, il gruppo in questione ha sempre cercato di “mescolare le carte” della sua imponente ispirazione, non conformandosi praticamente mai a quello che ci si “aspettava” da lui.
Ed ecco che “Better days comin’” appare come l’ennesimo “nuovo” modo per presentarsi alla comunità melodica, miscelando spigliatezze hard-rock, fantasia prog e oscure tensioni soniche, tentando in qualche modo di far convivere tutte le pulsioni creative che hanno contraddistinto le sinapsi cerebro-musicali dei suoi autori in tanti anni di onorata carriera.
L’esperimento per quanto mi riguarda può definirsi riuscito, anche se bisogna ammettere che “immediatezza” e “omogeneità” non sono termini utilizzabili per la sua caratterizzazione, che invece si avvicina al concetto di un “eclettismo emancipato” piuttosto avvincente, sebbene non del tutto armonizzato.
La sensazione che il processo di amalgama tra le varie suggestioni presenti nel disco non abbia trovato un adeguato compimento è, infatti, abbastanza persistente, ma è anche vero che quando una formazione è capace di produrre autentici gioielli in note del calibro di “Tin soldier” (una sorta di Yes del terzo millennio), “Ever wonder” (una ballata soffusa veramente “adulta”) e “Out of this world” (un imperioso crescendo d’emozioni), il resto passa (quasi) in secondo piano.
Soprattutto, poi, se quel “resto” si chiama “Midnight driver of a love machine”, cangiante party-anthem per tempi difficili, “Queen Babylon” possente e satinata al tempo stesso e "Better days comin’”, una title-track impregnata di soul e di funk, avvolgente, agile e vischiosa come se Jeff Scott Soto e i King's X jammassero con i Poison.
Leggermente meno efficaci appaiono la grinta vagamente Montrose-iana di “Rat race”, il tocco “moderno” di “So long China” e le rarefazioni passionali di "Be who you are, now”, mentre la densità colloidale di “Storm in me”, seppur un po’ “fuori contesto”, finisce comunque per conquistare i sensi.
I Winger hanno dunque sfornato un lavoro di notevole pregio, che forse lascerà gli ascoltatori lievemente “disorientati” e che con un pizzico di maggiore focalizzazione avrebbe potuto davvero “spaccare”, e non solo le opinioni del pubblico.
Non rimane che sottoporre il nuovo repertorio alla prova del palco, e per una volta assistere in “diretta” a tale test non sarà una chimera … pronti per il Frontiers Rock Festival?
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 01 mag 2014 alle 13:59

unico "difetto" di questo album è l'eccessiva varietà di umori tra le varie canzoni,che rende l'ascolto "impegnativo"...comunque per me è ennesimo grande album di una band che riesce ad differenziarsi con classe e tecnica dalle altre band delle stesso "filone" musicale...Kip Winger poi è un grandissimo Artista.

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