I parigini
Memories Of A Dead Man giungono al terzo disco e ritengo no di aver tante cose da dire. Talmente tante che ci regalano questo “
Ashes Of Joy” della durata di ben 66 minuti. Cos’avranno mai da dire di così importante e prolisso? Praticamente nulla.
Citando le più disparate influenze, che ometto per ragioni di spazio (non sono prolisso io…), i nostri ci regalano un platter sinceramente trascurabile, tra dissonanze d’ordinanza, metalcore di infima qualità (“
Maelstrom Involution”), atmosfere emo (“
Melancholia”), qualche momento sludge, un vocione sgraziato e buono per tutte le occasioni e tutto il campionario della band clone della triade
Mastodon/
Neurosis/
Isis (ops…avevo detto che avrei omesso…).
I buoni momenti non mancano, ma è il quadro di insieme che non convince o che, comunque, non offre spunti per promuovere a pieni voti la band.
Il problema di talune band è che credono che abbundare sia meglio che deficere. Ma non sempre è così. Se questo “
Ashes Of Joy” fosse stato asciugato di tanti, troppi, inutili orpelli, avrebbe sicuramente meritato almeno un punto in più, qualificandosi come un disco onesto. Allo stato attuale la sufficienza è già troppo. Rimandati.
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