Dopo l'EP
Waldschrein, rilasciato lo scorso anno, ecco tornare i tedeschi
Equilibrium con questo nuovo
Erdentempel. Proseguendo la strada stilistica percorsa sin dagli inizi con
Turis Fratyr, la band teutonica propone un
epic,
pagan,
folk metal con inserti talvolta melodici, talora aggressivi. Fondati nel 2001 come un quartetto per soltanto qualche show, gli
Equilibrium hanno riscosso pian piano un discreto successo in patria, arrivando ad incidere il primo album sotto
Black Attakk nel 2005, per poi passare a
Nuclear Blast con il buon
Sagas tre anni dopo. Il mastermind della band è
René Berthiaume, chitarrista, compositore e scrittore dei testi, il quale, nel 2010 con
Rekreatur, viene affiancato dal cantante
Robert "Robse" Dahn, collaborazione che continua anche in questo nuovo lavoro.
Da evidenziare che gli sconvolgimenti di line-up hanno segnato parzialmente la storia degli
Equilibrium. Già quattro anni fa, poco prima del
Rekreatur Tour, il frontman di allora,
Helge Stang, e il batterista
Manuel di Camillo abbandonarono la band. Proprio in quel momento vennero ingaggiati gli attuali vocalist e drummer (il sopracitato
Robert "Robse" Dahn e
Tuval "Hati" Refaeli). Ora, con
Erdentempel, un altro scossone è avvenuto nella formazione del gruppo tedesco. La bassista
Sandra van Eldik-Völkl e il fratello chitarrista
Andreas Völkl hanno abbandonato gli
Equilibrium, quindi la release verrà effettuata dai tre membri rimasti. Il caso ironicamente vuole che la bonus track di quest'ultimo disco sia
Aufbruch, traducibile dal tedesco anche come partenza.
Dopo questa premessa si parte con l'album.
Erdentempel è composto da dodici tracce, più la bonus di cui si parlava in precedenza (non contenuta nel promo arrivato in redazione), per un totale di quasi un'ora di musica. Il cantato è, come per il resto della discografia del gruppo, in lingua madre e gli elementi che contrassegnano lo stile sono i consueti, ovvero: canzoni veloci ed aggressive, con un occhio particolare alla melodia (soprattutto verso il folk), orchestrazioni di buon livello e cantato fra il growl e lo scream con qualche concesso istante di pulito. L'opener è la classica intro strumentale,
Ankunft (ovvero
arrivo, in opposizione all'
Aufbruch della bonus track), epica ma calma, in attesa della scatenata seconda traccia,
Was Lange Währt. Pezzo impregnato del classico stile degli
Equilibrium, allegro, veloce, folkeggiante, riporta un po' al sound sia di
Rekreatur ma anche del passato
EP. Da sottolineare il pomposo e potente chorus. È poi la volta di
Waldschrein, introdotta dal cinguettio degli uccelli si rivela una folk song a tutti gli effetti, con una festosa melodia e linee di flauto ad arricchire l'atmosfera. In questo brano si può sentire quell'alternanza fra voce pulita e growl/scream di cui si era parlato in precedenza, ma anche una eccellente orchestrazione che sia avvicenda alla perfezione con dei momenti più possenti. La seguente è
Karawane, rilasciata come anticipazione dell'album e una delle preferite di chi scrive. Differente dal tono dei brani antecedenti, più sinistra, tetra e pesante, forse anche maggiormente apprezzabile. Il cambio repentino di sound messo in atto con questo pezzo non fa altro che conferire ad
Erdentempel ancor più valore. L'epicità e pure una relativa orecchiabilità di
Karawane potrebbero anche portare a riascoltarla più volte (come è successo al sottoscritto, che non riesce a togliersela dalla mente). La qualità del disco, sino a questo punto, è veramente di alto livello. La successiva
Uns'rer Flöten Klang rimarca le melodie folk delle prime canzoni, un altro brano dannatamente festoso, oserei dire adatto ad una locanda in cui si serve birra a volontà.
Freiflug invece si distanzia dalle atmosfere allegre e presenta un tono più serioso, avvicinandosi maggiormente alle sonorità del genere
viking con delle buone orchestrazioni.
Heavy Chill ricorda vagamente il sound dei
Turisas, con degli istanti che sembrano discendere quasi dagli anni Ottanta.
Wirtshaus Gaudi, dalla quale è strato pure girato un esilarante video, è un altro highlight di
Erdentempel, un concentrato di pagan/folk e momenti di happy metal da birreria.
Stein Meiner Ahnen, dotata una fastosa orchestrazione, riporta gli
Equilibrium sul binario della velocità, ma concedendogli sempre il tempo da dedicare alla melodia. Wellengang è invece una traccia più epica e cadenzata, con un bel sottofondo folkeggiante che accompagna il cantato di
Robert "Robse" Dahn.
Apokalypse accantona il lato epico ed orchestrale, lasciando più spazio alla potenza e all'irruenza.
The Unknown Episode rappresenta la chiusura ideale per un album, una traccia veloce, ma ragionata e non troppo aggressiva, sfarzosa, ma non eccessivamente ostentata.
Al termine di
Erdentempel si può affermare di essere pienamente soffisfatti. La musica è varia e la tracklist è stata sapientemente disposta per non eccedere di uno o dell'altro elemento. L'album è naturalmente consigliato agli amanti del pagan con sonorità folk ed è seriamente candidato a finire nella top ten di fine anno del sottoscritto.
Video di Wirtshaus Gaudi
Karawane