Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:36 min.
Etichetta:Chemikal Underground

Tracklist

  1. LV-42666LISTEN
  2. LUFTWIZARDLISTEN
  3. ANCIENT ASTRONAUTSLISTEN
  4. STAR KINGSLISTEN
  5. TOKYOLISTEN
  6. GIFT GIVERLISTEN
  7. 100 YEARS A DAYLISTEN
  8. HOLLOW HILL

Line up

  • Allan Stewart : bass, vocals
  • Pete Flett : drums
  • Andy McGlone : guitars

Voto medio utenti

Era da un po’ di tempo che dal Regno Unito non usciva qualcosa di veramente interessante, soprattutto a livello “stonato” … e così a due anni dall’Ep d’esordio “Earth Measures” che tanti bei consensi aveva raccolto, è arrivato finalmente il momento di esordire per gli scozzesi Holy Mountain che con il qui presente “Ancients Astronauts” puntano a ritagliarsi un ruolo importante all’interno della fumosa scena stoner/rock. Quando si parla di ritmi rallentati, riffs circolari, voci sguaiate e svogliate, suoni impastati e fughe oniriche è difficile non pensare a Black Sabbath, Kyuss, Sleep e compagnia “alterata” , gli Holy Mountain non fanno differenza, ma è innegabile che la band sappia costruire dei pezzi, che seppur all’interno di un suono codificato decadi fa, riesce ancora a dire qualcosa a livello di emozioni e visioni, basta che la musica sia dettata dal cuore e realizzata da una mente “potenziata” . I sette brani (più intro) sono tutti mediamente meritevoli ed è veramente difficile riuscire a menzionarne uno piuttosto che un altro, comunque la title track si segnala senz’altro tra i brani più meritevoli con questo incedere lento ma deciso, rotolante e incalzante che fa crescere il brano dentro poco a poco, in questo frangente gli Holy Mountain mi hanno ricordato parecchio i Kyuss del mitico “Blues For The Red Sun” e scusate se è poco . La seguente “Star Kings” ci mostra la poliedricità e la fantasia dei tre scozzesi che dopo un attacco più rock n roll passano velocemente a sperimentare su una base blueseggiante per poi lanciarsi in un trip allucinato dove la voce effettata di Allan mena le danze per tutto il pezzo. Inizialmente il brano non mi aveva convinto molto, invece ripetuti ascolti me l’hanno fatto apprezzare completamente, in particolare il solo e l’atmosfera seventies che aleggia in tutto il pezzo ci riporta indietro ai tempi in cui sperimentare era una vera spontanea necessità e non, come spesso capita oggi, uno studio a tavolino di differenti influenze. In questo genere spesso siamo abituati/condannati a dover subire dei “pipponi masturbatori” allucinanti da parte dei vari gruppi, tutti presi a giocare al più psichedelico, gli Holy Mountain invece hanno il coraggio di dire le cose in maniera diretta e così nascono brani molto più concisi come “Tokyo” o “100 Years A Day” dove la band va dritta al sodo, con un sound abrasivo e coinvolgente, senza dilungarsi troppo . In definitiva possiamo dire che “Ancient Astronauts” è un album, emozionale, essenziale e stereotipato ma di classe … Sono sicuro che piacerà a tutti gli amanti di tali sonorità, non una novità ma un saggio rimpasto. Un piatto classico che non ci si stanca mai di gustare …

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