Ci hanno messo ben otto anni i finlandesi
Mirzadeh per tornare sul mercato discografico.
Cosa sia successo in tutto questo tempo non è dato saperlo, fatto sta che
"Desired Mythic Pride" sta girando ora nel mio lettore donando al mio viso un bel sorriso.
E già, perchè la musica di questi nordici è talmente
innocua da risultare allegra e divertente.
Un dark metal ricco di melodia, dominato, in lungo ed in largo, dalle onnipresenti tastiere e cantato con una voce in scream che appare sforzata e francamente fuori contesto.
Questa è la ricetta dei nostri.
Un album, dunque, che "finge" di essere estremo ma che in realtà gioca tutte le sue carte sul tavolo delle facili melodie. Va detto che i
Mirzadeh fanno benissimo il loro mestiere: i brani sono tutti facili da ascoltare e da ricordare, le atmosfere risultano essere epiche e cariche di pathos, le chitarre graffiano senza ferire descrivendo scenari battaglieri, insomma ci sono tutti gli elementi per sentirsi "cattivi" e brandire una bella spada... di plastica.
Va da se che non basta scimmiottare le partiture dei
Dimmu Borgir per fare del buon metal sinfonico o i
Finntroll per dare un taglio folk a certi brani, così come non è sufficiente farsi influenzare dal black metal per risultare oscuri.
Quello che ci vuole è l'attitudine e i
Mirzadeh non ne hanno.
O meglio, non ne hanno per suonare un genere oscuro come quello sbandierato dalla loro etichetta.
Se invece ci si pone all'ascolto di
"Desired Mythic Pride" per quello che è, cioè un album metal melodico dal taglio epico/sinfonico e dallo spirito quasi spensierato, si resterà molto soddisfatti e con un bel sorriso stampato in faccia.
Come il mio.
Alè.
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