Copertina 7,5

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2002
Durata:58 min.
Etichetta:My Kingdom Music

Tracklist

  1. PLUTO'S OVOID ORBIT
  2. SALUS DECEIVED
  3. ODOURLESS ALLIANCE
  4. TANTALISED IN THIS LABYRINTH
  5. THE CRIMSON TIDES-OCEANS OF SOLILOQUY PT. II
  6. SELEK FROM MENES
  7. A MISLEADING SCENARIO
  8. THE OBSCURE PROCESS OF METAMORPHUS
  9. ARRIVAL IN MESOPOTAMIA
  10. ANCIENT DREAMS (CANDLEMASS COVER)
  11. ASCENSION-THE 40TH DAY AFTER EASTER

Line up

  • Marco Kehren: vocals, bass, guitars
  • William Sarginson: drums
  • Arkdae: keyboards

Voto medio utenti

L'essenza della tristezza. Questo album va di diritto ad accostarsi a dischi epocali come "Widow's Weeds" dei Tristania o "Tuonela" degli Amorphis... cd in cui è contenuta la distillazione di sentimenti come l'infelicità e la solitudine. I Deinonychus ci aprono la porta ai loro incubi, permettendoci di entrare in un vortice da cui non potremo che uscire sconvolti. Il cantante Marco Kehren ha tanta rabbia dentro di sé e si sente: il suo timbro di voce ricorda a volte quello del Burzum più nichilista, con l'aggravante di una sensazione di oppressione e di sgomento non appena lascia fluire senza controllo le sue emozioni. Batterista e tastierista sono semplicemente perfetti, nel risultare semplici e allo stesso tempo efficaci. Già circa verso il sesto minuto di musica Marco si ferma e lascia spazio ad una tastiera che trasuda malinconia da ogni nota... subito dopo un fill di batteria si inserisce ad arte, riportandoci alla dura realtà della voce terribile del cantante. Una voce che spesso esce così naturale da assomigliare ad un grido strozzato in gola, qualcosa che va sentito tanto è indescrivibile... I tempi sono a volte vicini al doom, a volte più veloci, ma il gruppo non perde mai il filo del discorso. Se vi aspettate di poter canticchiare le canzoni, non c'è disco più sbagliato! In "Mournument" troverete solo delle composizioni assolutamente non canoniche, varie, imprevedibili, che vi abbracceranno di nuovo dopo avervi dato la sensazione illusoria di stare per terminare. Quando spererete di poter finalmente tirare il fiato vi ritroverete nel labirinto senza rendervene conto. I Deinonychus pagano il dazio nei confronti degli Anathema, dei My Dying Bride e dei Moonspell, ma si prendono quello che gli spetta con una fantastica cover di "Ancient Dreams" dei Candlemass rifatta alla loro maniera... eh si, perché la band ha finalmente trovato una sua identità, senza porsi dei limiti all'interno di un genere, senza stereotiparsi, e finalmente possiamo parlare dei Deinonychus alla stregua dei gruppi di cui parlavo in apertura di recensione. Se non vi basta la tristezza della vita reale buttatevi in questo cd che vi stringerà il cuore fino a farlo sanguinare.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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