Massivo brutal death metal per gli islandesi
Beneath, band giunta al secondo full-lenght dopo “
Enslaved By Fear” del 2012, e sotto contratto con la
Unique Leader Records, etichetta americana di culto nel metal estremo che più estremo non si può (è di
Erik Lindmark dei
Deeds Of Flesh).
Ciò detto, questo “
The Barren Throne” è un disco compatto, violento, ben suonato, a tratti monolitico, se non fosse per qualche influenza black metal e alcuni arpeggi acustici che spezzano l’assalto brutale dei cinque vichinghi.
L’alternanza di parti più ‘tranquille’ a stacchi brutali e inverecondi, come in “
Sovereign Carnal Passion” è il tratto distintivo di questo disco che, nei pezzi più lunghi, acquista una verve progressiva ed epica, come in “
Sky Burial”. Ovviamente non mancano assalti all’arma bianca senza requie, come “
Veil Of Mercy”.
I
Beneath, sia chiaro, non inventano nulla, sono dei mestieranti onesti che, però, sanno il fatto loro e sono consapevoli che in un genere come il brutal death metal ogni tanto bisogna levare il piede dall’acceleratore e godersi il paesaggio.
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