Mi chiedo come possa esistere una band come gli
Eisregen. Autori di una musica che pesca a piene mani da dark, gothic, rock, folk e metal, ma senza alcuna identità di genere, anzi spesso autori di musica bislacca, naif, senza capo né coda, che vira verso un tanz metal tamarro, eppure longevi.
Il presente “
Flötenfreunde” (letteralmente “amici del piffero”) conferma quanto poc’anzi detto, a cui aggiunge il solito cantato in tedesco, gracchiato e a tratti ridicolo.
Il disco è un ep di sole cinque tracce per poco più di venti minuti e si deve attendere la quarta traccia per prendere sul serio gli
Eisregen, ovvero quella “
Mordlust” che è un buon esempio di gothic rock evocativo, anche se scontato. La conclusiva “
Tot/Untot” conferma le buone sensazioni del pezzo precedente, ma non salva questo disco, non dico dalla mediocrità, ma dal vero e proprio diritto ad esistere.
Perché esistono gli
Eisregen?
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