Il nuovo Ep degli americani
Wormreich “Wormcult Revelations” ci giunge giusto tre anni dopo l’interessantissimo debut album
“Edictvm DCLXVI” e ci ripropone una band che sta cercando in maniera caparbia, una via propria al black metal. Se è vero che la band dell’Alabama rimanda spesso ai francesi
Deathspell Omega, di cui riprende anche
“Malign Paradigm” in chiusura d’album, è vero pure che cerca in ogni modo di proporre qualcosa che sia un po’ più personale, alternando senza tregua momenti più tirati con altri più atmosferici e sinistri. Nasce così l’idea di includere tre pezzi della durata di oltre 7 minuti alternati con altrettanti momenti atmosferici, che potremmo chiamare anche “riempitivi” ma che, nonostante la non fondamentale utilità, contribuiscono comunque a creare una certa atmosfera e continuità all’interno dell’album, peccato solo che una scelta del genere porta talvolta a distogliere un po’ l’attenzione dall’ascolto, se invece la band avesse optato per un qualcosa di più classico avrebbe certamente ottenuto un lavoro più coeso e compatto. Tutto ciò non sminuisce affatto i meriti alla band e la capacità del terzetto nel creare pezzi molto articolati, che talvolta sembrano dare l’impressione di perdersi un po’, come in
“Revelation II: Serpents of Choronzon” dove la band da senz’altro il meglio di se nelle parti più tirate e violente, mentre tende ad essere un po’ noiosa in quelle più atmosferiche, in cui sembra ancora indecisa se andare giù duro con atmosfere lugubri e rarefatte oppure optare per qualcosa di più accessibile e complessivamente più leggero. Un discorso simile potrebbe farsi per
“Revelation III: Devotion's Final War” l’importante sarebbe invertire i fattori, infatti in questo brano è la parte più classica e suonata a non essere poi così coinvolgente, mentre le parti atmosferiche contribuiscono enormemente ad innalzare la qualità media della proposta. Insomma i
Wormreich sono un gruppo con tante idee e con molta voglia di fare, ma per il momento non riescono ancora a focalizzare perfettamente il percorso musicale da seguire, producendo così dei pezzi che sono un continuo sali e scendi emotivo e qualitativo, se solo la band si “accontentasse” di proporre delle songs un po’ più corte e meno arzigogolate probabilmente ne guadagnerebbe in impatto e compattezza, perdendo inevitabilmente qualcosa dal punto di vista dell’originalità. Per darne un giudizio più esaustivo è bene aspettare il prossimo album completo e allora si capirà veramente se questo infernale terzetto ha le carte in regola per guadagnarsi un posto nell’olimpo dellUSBM, per adesso godiamoci questi improvvisi lampi in notte buia …
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