Già un paio di anni fa mi chiedevo se i Nightmare si accorgessero di quanto fossero scontate, ripetitive e un filo noiose le soluzioni che adottavano. Poi l’esibizione live vista al PPM nel 2013 aveva confermato la sostanziale inconsistenza di una band che invece in patria (ma anche in Belgio: sotto il palco c’era un massacro!) è inspiegabilmente idolatrata. Vero che in Francia la tradizione metal non è poi così forte, ma si può anche puntare un pochino più in alto prima di esaltare una band in un certo modo.
Il nuovo album suona esattamente come i precedenti: vuoto.
Elementi power teutonici sempre presenti, con anche tanto classic a infarcire le canzoni. La produzione è iper pompata, invece, a mascherare le pecche nel songwriting con tanta potenza. Le melodie sono buone, i riff anche. Le canzoni non sono certo brutte: accendi lo stereo, lo lasci sullo sfondo e via. Ma alla fine, cosa rimane? Forse “niente” è una risposta troppo dura, ma “poco” ci sta tutto.
Se siete attratti più dall’apparenza che dalla sostanza, potete anche avvicinarvi a questo disco, altrimenti lasciate stare.
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